UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

A Roma “Lo sport nella tua parrocchia” ci porta a San Giuseppe Cottolengo

Attività sportiva accessibile, inclusione sociale e valori cristiani i punti di forza
21 Marzo 2023

Nel numero odierno della newsletter, vogliamo presentarvi una nuova realtà, la Asd Hell Valley – Sports in Action, che opera in alcune parrocchie di Roma Ovest, ma il suo cuore batte nella Parrocchia di San Giuseppe Cottolengo. Vi chiederete il perché di questa associazione. Semplicemente perché, con il proprio progetto di inclusione sportiva, è riuscita ad aggiudicarsi, nel corso della manifestazione Koinè International Exhibition for the religious world 2023, il riconoscimento “Terre e Volti di Bellezza”. Ma conosciamo meglio questa realtà attraverso le parole del giovane Presidente Patrizio Pompei.

  • Nel complimentarci per l’attestazione ricevuta ci spieghi, presidente, come è nata la vostra realtà?

“La nostra associazione nasce nel 2017 con una mission facilmente identificabile. Quella di rendere l’attività sportiva realmente accessibile a tutti, attraverso la quale diffondere e trasmettere i valori cristiani che ci contraddistinguono”.

  • Ma cosa intendete per accessibile?

“Per noi rendere l’attività sportiva realmente accessibile significa andare incontro alle esigenze della persona, grande o piccola che sia cercando, come associazione, di abbattere quelli che sono gli ostacoli più comuni che limitano l’accesso allo sport”.

  • Ci faccia qualche esempio?

“Gli ostacoli che una persona può incontrare possono essere diversi. Ad esempio l’ostacolo economico è stato limitato riducendo quelli che sono i costi dei corsi sportivi, oppure utilizzando le opportunità concesse con la partecipazione a bandi pubblici; poi troviamo ostacoli di genere che abbiamo superato cercando di contrastare stereotipi culturali presenti nella nostra sociètà in alcune discipline, come ad esempio nel calcio femminile o di accettazione del diverso cercando perseguire una integrazione reale tra nazionalità, cultura e credo religioso diversi. Ma ancora, abbiamo perseguito una inclusività sia fisica che di prestazione accogliendo soggetti diversamente abili e vietando ogni tipo di selezione per l’accesso ai corsi”.

  • E i giovani hanno risposto partecipando?

“Non solo giovani e minori, ma la  comunità ha risposto. Sport rivolto alle diverse esigenze; sport dedicato alla terza età, alle giovani mamme e alle mamme e papà meno giovani. Ricercando quali possano essere le esigenze richieste (salute, organizzative, di gruppo) andando a modellare una “l’offerta” in funzione del bisogno, e non imporre un’offerta nell’interesse dell’associazione”.

  • Quindi lo sport potrebbe essere la soluzione?:

“Non credo possa essere la soluzione, ma sicuramente rappresenta un’importante opportunità. Utilizzare lo sport come grimaldello per aprire le porte dell’oratorio, utilizzare lo sport per far familiarizzare i soggetti con gli ambienti dell’oratorio cercando di farlo sentire casa propria. Creare uno staff che partecipi alla visione. Affiancare ai corsi sportivi attività ludico-culturali d’intrattenimento come ad esempio i centri estivi, lo studio del doposcuola, la musica, tornei sportivi tra parrocchie”.

  • Allora gli oratori possono ancora giocare un ruolo importante?

“Gli oratori, oggi, ricoprono un ruolo ancora più importante che in passato. L’urbanizzazione delle nostre città e lo sviluppo dei social, hanno privato i nostri giovani di luoghi di socializzazione. Sta a noi adulti creare semplici momenti di socializzazione e aggregazione, anche attraverso lo sport. E l’oratorio, da Lampedusa a Bolzano, gioca un ruolo fondamentale, dove le attività siano riconducibili ad un unico obiettivo: all’essere cristiani con una affermazione dei valori portanti come tolleranza, solidarietà, accoglienza, rispetto, inclusione, accettazione della diversità, e tanto altro”.

Claudio Monteferri, Parrocchia San Giuseppe Cottolengo