“L’ospitalità appartiene alla tradizione delle comunità e delle famiglie cristiane.”
“Anche noi condividiamo la preoccupazione di santa Marta
e nel suo esempio ci preoccupiamo del senso di accoglienza,
perché tutti possano sentirsi a casa”.
Papa Francesco
Il 10 e 11 ottobre scorso si è tenuto il primo dei weekend dell’iniziativa “Ospitiamo a braccia aperte”, realizzata dall’Associazione Ospitalità Religiosa Italiana con il patrocinio dell’UNTS e la collaborazione di CITS, CNEC e CTG.
Si tratta -in sintesi- di uno sconto del 30% sui soggiorni di sei weekend, offerto da decine di case che fanno riferimento al comparto dell’ospitalità religiosa in tutta Italia.
Nel primo appuntamento, come nei prossimi, lo scopo era far conoscere in profondità queste strutture di accoglienza a ben precise categorie di ospiti. In primo luogo i capigruppo e i coordinatori di quelle iniziative che d’estate muovono un gran numero di persone e che hanno spesso la necessità di verificare di persona lo stato e le condizioni delle strutture ricettive dove porteranno i loro gruppi. Un modo, quindi, di promuovere l’ospitalità e i servizi offerti a questo target di ospiti che producono i “grandi numeri”.
Un ulteriore motivo di apertura era portare nelle strutture gli abitanti delle zone limitrofe, che spesso non conoscono la bellezza di questi luoghi o non hanno mai avuto occasione di visitarli. Una riscoperta del territorio e una compartecipazione al senso di spiritualità e di cultura che pervade l’accoglienza religiosa.
Non sono però mancati ospiti che, pur provenendo da zone più lontane, hanno voluto compiere una nuova esperienza di visita a sfondo culturale e conoscitivo delle comunità accoglienti, come, in maniera molto più semplice, chi invece voleva godersi un weekend a tariffe ancora più abbordabili del solito.
Il bilancio di questo primo weekend si può dire incoraggiante, pur nelle difficoltà dell’emergenza sanitaria. L’appuntamento si ripeterà ogni secondo weekend del mese fino a marzo, ma è fuor di dubbio che il precipitare della diffusione della pandemia determinerà anche l’esito delle prossime date.
Ci sarà la possibilità di attendere tempi migliori: l’iniziativa è già collaudata e potrà ripetersi anche in altre annualità, sfruttando magari i periodi di bassa stagione, nei quali le strutture dell’ospitalità religiosa hanno più posti a disposizione e più tempo da dedicare agli ospiti desiderosi di conoscerne la convivialità.
Fabio Rocchi, Presidente dell'Associazione Ospitalità religiosa