Migliaia di sportivi da tutte le città della diocesi hanno raggiunto la centrale Piazza Falcone e Borsellino di Acerra. Allenatori, genitori, dirigenti scolastici, e tanti, tantissimi ragazzi, portando tra le mani candele accese, si sono diretti verso la Cattedrale, dove il vescovo Antonio Di Donna ha formulato loro gli auguri insieme al sindaco, Raffaele Lettieri, e al Presidente del Comitato regionale Campania Lega Nazionale dilettanti della Figc (Federazione italiana giuoco calcio) Carmine Zigarelli.
«Con la nostra luminosa passeggiata vogliamo illuminare i cuori dei ragazzi così come le bellissime luminarie di quest'anno illuminano le strade della nostra città», ha detto Vincenzo Castaldo, direttore, insieme a Gennaro Puzone, dell'Ufficio diocesano dello sport, che organizza da diversi anni questo appuntamento sulla scia dell'iniziativa Sport4Joy, promossa dall'Ufficio sport e turismo della Conferenza Episcopale Italiana, non solo per promuovere i sani valori dello sport, ma anche per costruire attraverso di esso un futuro migliore delle nostre terre. «Lo sport illumini la Città in segno di quella nascita di Gesù che illumina ogni uomo per la vita buona del Vangelo», ha continuato Castaldo.
Nel corso della serata, sono state premiate società, atleti ed atlete, che si sono distinti per la lotta al razzismo nello sport e per il fair play.
Toccante in Cattedrale la recita di Natale dei ragazzi “difficili” dell'Oratorio diocesano, che ogni giorno nel Centro diurno per minori, da poco inaugurato all'interno dell'episcopio, vicino alla casa del vescovo, vengono aiutati a crescere in maniera diversa nei contesti disagiati dei quartieri intorno alla Cattedrale, grazie al lavoro instancabile dei volontari della Caritas.
Il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, non presente per «sopraggiunti impegni improrogabili», ha inviato un testo nel quale ha espresso «la mia vicinanza, consapevole del vostro impegno e dei suoi risvolti sociali e culturali, ancora più importanti per questo nostro territorio». E nel richiamare «l'importanza dello Sport, soprattutto nei contesti che purtroppo scontano maggiori difficoltà», il ministro ha scritto che «far crescere presidi sportivi significa infatti fare sicurezza molto più che installare telecamere di video sorveglianza».
Il vescovo Antonio Di Donna ha ricordato ai ragazzi che «tutta l'umanità è come una grande squadra di calcio» che «da sola non ce la può fare», e «non basta – ha aggiunto il presule con simpatico riferimento alle difficoltà calcistiche del Napoli (ndr) – cambiare allenatore o presidente, perché l'allenatore non è “ringhio” ma Gesù, il solo che può allenare la squadra sgangherata che è l'umanità». Non bisogna fuggire, ma accettare «l'allenamento esigente a cui ci invita Gesù, perché anche se chiede sacrifici, con Lui si vince la battaglia della vita contro il male».
Il calciatore del Napoli, Kalidou Koulibaly ha salutato i convenuti con un videomessaggio, esortandoli ad andare avanti sulla strada di uno sport per la vita e la pace.
Vincenzo Castaldo, Direttore Ufficio per la Pastorale dello Sport della Diocesi di Acerra