"Carissimo Santuario,
ti chiedo scusa se ti distraggo per qualche istante dalla tua instancabile opera di evangelizzazione, ma voglio parlare un po’ con te. Mi sono portato anche la sedia da casa – come faceva la gente della mia terra il secolo scorso – perché voglio sedermi sul tuo sagrato, guardarti bene in facciata e parlarti… da bocca a porta!
Ho un desiderio che coltivo da tanto nel mio cuore: vorrei che tu mi aprissi per un attimo la cassaforte dei tuoi tesori. E come vorrei che tra le casule e le tovaglie ricamate a mano ci fosse uno scampolo grezzo della tenda di Abramo1!"...
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