La missione: è ciò che siete!
Il Santuario fa scaturire la sua missione dall’essere avamposto della Grazia! È il punto più estremo sui cui la mano di Dio cerca di afferrare la mano dell’umanità! La vostra missione è tirar fuori gli uomini e le donne dagli anfratti del peccato e della miseria che imbruttiscono la fatica feriale e risucchiano in un vortice che incatena al non sum dignus cantato col tono grave della sconfitta. La vostra missione è riportare alla luce gli uomini e le donne che vivono nella disperazione e nella malinconia, vestiti dalle nuvole del disinteresse e della deresponsabilizzazione, senza più inquietudini che ne svegliano la voglia di riscatto. La vostra missione è rigenerare la gioia nella vita degli uomini e delle donne che giungono a voi! Perché «la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia» (EG, 1). «È la gioia che si vive tra le piccole cose della vita quotidiana, come risposta all’invito affettuoso di Dio nostro Padre: “Figlio, per quanto ti è possibile, tràttati bene … Non privarti di un giorno felice” (Sir 14,11.14)» (Francesco, Evangelii gaudium, 4). È di questi inni che deve risuonare il vostro Santuario! È di questa gioia che le vostre liturgie devono portare il profumo e ungere – come con olio di letizia – il vissuto di coloro che salgono verso le vostre mura e attraversano le vostre porte.
In allegato il testo completo del saluto di don Gionatan De Marco