UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“La mia rinascita. Come ho affrontato la partita più dura della mia vita”- Francesca Schiavone

La tennista racconta come ha sconfitto la malattia e come è cambiata la sua vita, ma non solo…
21 Ottobre 2020

Si intitola “La mia rinascita. Come ho affrontato la partita più dura della mia vita”, la prima fatica letteraria dell’unica tennista italiana ad aver vinto il Roland Garros e l’unica ad aver raggiunto per due volte una finale dello Slam: Francesca Schiavone. "È stata una decisione sofferta - ha spiegato la campionessa -, ma alla fine mi sono resa conto che avevo bisogno di lasciare qualcosa dopo questa mia esperienza, e allora insieme a tutte le persone che mi vogliono più bene ho deciso di raccontarmi".

Tre vite raccontate in un libro intenso, intimo e vero, forte come lei.

La prima “vita”, la carriera tennistica, gli allenamenti, le vittorie, sul campo da tennis non si è mai risparmiata, dopo ogni partita ogni volta si è rimboccata le maniche per dare di più, con la consapevolezza di poter fare sempre meglio. Giorno dopo giorno ha costruito se stessa come tennista e come persona, e così, pur avendo meno muscoli e centimetri di moltissime avversarie, è arrivata a essere la numero quattro al mondo. Ogni ostacolo, ogni sfida sono stati per Francesca Schiavone un insegnamento che le ha permesso di rialzarsi e proseguire più forte.

Nel 2018, poco dopo la sofferta decisione di ritirarsi, arriva inaspettata la diagnosi della malattia: un tumore. Inizia così la sua «seconda vita», nella quale deve lottare ancora una volta, con tutte le sue energie, contro un avversario ben più temibile. Per fortuna ha accanto le persone care, che si stringono attorno a lei per farle forza. E così, nonostante sia la partita più dura che abbia mai giocato, con la grinta e la tenacia che la contraddistinguono, la Leonessa non molla, combatte: l’importante, per lei, è non smettere mai di guardare avanti. Il motto che da sempre accompagna Francesca è “Tutto è possibile”, una frase fondamentale che l’ha aiutata durante la carriera e anche nei momenti duri della malattia: “Ognuno di noi ha sogni che attraverso disciplina, ordine e lavoro si possono raggiungere, e questo ti fa cambiare l’approccio nelle avversità. Poi accadono cose che tu non puoi governare, e allora sei in balia. Però quel motto me lo sono sempre ricordato anche quando dovevo affrontare i momenti più duri”.

Ed è così che muove i primi passi della sua «terza vita», con la testa alta e piena di progetti per il futuro.

Oggi Francesca, che ha aperto un bistrot sui navigli a Milano, è tornata sul campo da tennis, dove speriamo di trovarla ancora, magari come coach.