di Gionatan De Marco*
Caro Davide,
colgo l’occasione della tua lettera a Papa Francesco, pubblicata su Avvenire il 6 dicembre 2019, per far giungere gli auguri di Natale a tutto il mondo dello Sport. Lo so che forse avresti preferito che fosse stata la penna di Francesco a scriverti queste righe, ma l’Ufficio postale d’Oltretevere sarà sicuramente ingolfato, soprattutto in questo periodo. E allora lo anticipo io, sicuro che lo farà anche lui, appena possibile!
Quanto è prezioso il tempo! È la prima cosa che mi salta in mente leggendo il tuo sfogo e pensando al mistero del Natale, dove proprio il tempo è stato bucato dall’Infinito compresso in un Bambino! E la storia ha avuto un punto di riferimento, tra un avanti e un dopo. E le storie, le storie di ciascuno di noi hanno avuto e continueranno ad avere senso se colte nell’attimo, nei continui attimi che ci raggiungono e non torneranno più, come doni continui di possibilità! Sì! Possibilità! Il tempo è prezioso perché rende possibile la vita! Il tempo è prezioso perché apre porte di possibilità attraverso cui portare la ferialità o nel buio spaventoso dell’insignificanza o nella luce allegra del dono!
Caro Davide, cari amici del mondo dello Sport, il tempo è la somma degli attimi in cui ci siamo sottratti al buio, abbiamo con…diviso la tenerezza e abbiamo moltiplicato la gioia… la nostra e quella di chi ci vive accanto e ci guarda, spesso, con gli occhi carichi di meraviglia. Sono le operazioni del tempo non sprecato, ma vissuto per quello che è… un dono!
Il tempo è una pagina bianca! Se ce lo ricordassimo ogni tanto, non faremmo dello sport il tutto, o peggio l’unico motivo per vivere, ma sapremmo collocarlo al posto giusto, sempre dopo la vita e gli affetti che ci fanno sperimentare ogni giorno il Natale, il mistero di una stella che ci spinge a coltivare sempre un desiderio di pienezza, di felicità che non passa con il passare dei giorni, ma trova stabile dimora sulla pagina bianca della nostra esistenza. E non ho usato a caso queste tre parole: una pagina bianca!
Una… perché una è la vita, anche se a volte vorremmo averne sette… o di più! Ma dobbiamo fare i conti con l’unicità del dono che ci è stato fatto e coglierne l’irripetibilità e sentirne la responsabilità per non farla cadere nell’ovvio o nell’inutile… ma tirandola sempre verso le cime dell’impegno e della testimonianza.
Pagina… Dice a me, a te, a tutti noi… che la vita non è di ferro, non è d’acciaio, ma è fragile come una pagina di diario. Ma non per questo è debole! Anzi! E il Natale ce lo ricorda! La fragilità è il luogo dove scoprirsi bisognosi, e per questo desiderosi… non di qualcosa, ma di qualcuno! La fragilità è il luogo dove scopriamo che ciò che riempie la vita ed il cuore non sono i successi, non sono le medaglie, non sono i trofei… ma i volti che ci guardano con simpatia quando non abbiamo il coraggio di guardarci allo specchio, i sorrisi che ci raggiungono quando ci viene da piangere, le mani che ci prendono quando ci sentiamo persi nella solitudine, gli abbracci che ci curano quando sentiamo il freddo della povertà. Bianca… È bellissimo! La vita di ciascuno di noi è lo spazio della creatività! Possiamo scriverla con l’inchiostro che vogliamo! Col rosso della passione, col blu del coraggio, col nero della fatica, col verde della speranza, col giallo dell’allegria! E se non vogliamo scriverla… possiamo disegnarla! Con le matite della pazienza, con i colori a spirito della caparbietà, con i colori a cera della serenità, con la sanguigna della compassione, con gli acquerelli dell’entusiasmo! Ma tutto e solo in bella copia! Perché abbiamo a disposizione solo una pagina bianca!
La vita – come lo sport – ha il tempo cronometrato! Non dimentichiamocelo mai! E nel Natale ricordiamo che anche Dio ha voluto fare esperienza del tempo di una vita… forse per comprendere meglio la nostra fatica a tenerla sempre a galla, o forse per dimostrarci che è possibile – anche in poco tempo – fare della vita qualcosa di meraviglioso!
Che ne dici? Che ne dite? Non ne vale la pena?
Provare a tenere il tempo alla vita per non perderci in cose inutili, per andare sempre all’essenziale di ogni avvenimento e restare a bocca aperta nel vedere che la mia, la tua, la nostra vita che abbiamo seminato germoglia in scelte compromettenti e, spesso, controcorrente e – germogliando – pian piano porta frutti di vita felice che, chi ci vive accanto, può raccogliere e gustare nutrendosi di Luce, come è accaduto in quella lontana notte di Natale ai pastori e, qualche giorno più tardi, ai Magi!
Che bello! Basta solo un Sì!
È il sì a vivere la vita come continua sorpresa o – a dirla con Ungaretti – come la limpida meraviglia di un delirante fermento nel coglierla mai come un dato, ma sempre come un dono!
Caro Davide, cari amici del mondo dello Sport, col tempo non si gioca! Accogliamo il tempo come dono prezioso! Sentiamo – soprattutto a Natale – il brivido della responsabilità di trasformarlo nel capolavoro di una vita – la nostra – fatta stella polare, capace di essere attrattiva non per i successi che vive, ma per la bellezza che racconta. Coltiviamo il tempo, senza sprecarlo! Difendiamolo dagli eccessi del consumo e riportiamolo sulla tavola degli affetti, perché quelli ci saziano e ci salvano dalla malinconia. Doniamo il tempo, non solo a Natale! Doniamolo per fissare gli occhi di chi ci vuole bene per depositare un Grazie! Doniamolo per stringere la mano di chi ha paura per far scorrere un Coraggio! Doniamolo per parlare ai ragazzi e alle ragazze che fanno il tifo per voi per depositare nel loro cuore il desiderio di cose semplici, che sono le più grandi. Doniamolo per avvolgere in un abbraccio l’intera umanità che ha nostalgia di uomini e donne felici… a tempo pieno!
Santo Natale!
Roma, 12 dicembre 2019
*Don Gionatan De Marco, Direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza Episcopale Italiana e Cappellano della Squadra Olimpica Italiana – g.demarco@chiesacattolica.it