«Nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco»1 nei cuori dei discepoli di Cristo. I linguaggi dello sport e del cammino hanno assunto nel nostro tempo un’importanza nuova, trovando un’eco – seppur non molto amplificato – anche nella Chiesa. E questo perché alla comunità cristiana sta a cuore l’uomo, tutto l’uomo, e riconosce che nell’esperienza dello sport e in quella del cammino si può formare la persona, le sue relazioni e la sua spiritualità. E questo con un atteggiamento «non di rifiuto o di fuga, ma di rispetto, di stima, semmai di riscatto e di elevazione: in una parola di redenzione»2. Nello sport e nel cammino è presente un aspetto di redenzione quando il rispetto della dignità della persona è la priorità e sono a servizio della crescita e dello sviluppo integrale della persona, intesa nella sua unità di corpo, anima e spirito. Sia nello sport che nel cammino, infatti, si pone in luce, oltre alle ricche possibilità fisiche dell’essere umano, anche le capacità intellettuali e spirituali… si mostra il volto integrale della persona.
In allegato il testo