UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Intervista a Simone Franchini, centrocampista del Cesena Calcio

In campo senza paura
30 Ottobre 2019

di Alessandra Valente

Simone Franchini, classe 1998. Nato a Modena e cresciuto nelle società sportive dilettantistiche della sua città e nella primavera del Sassuolo. Piede destro, ruolo centrale di fascia destra. Il calcio, la sua passione da sempre.

Simone, raccontami del tuo esordio nel mondo del calcio. Come hai iniziato, a quale età?

Quand’ero piccolo giocavo a San Damaso, frazione di Modena, dove sono cresciuto, qualche anno più tardi ero nell’associazione sportiva dilettantistica Gino Nasi a Modena. All’età di dodici anni sono passato al Sassuolo e da lì ho fatto otto anni di settore giovanile, fino a quando non ho fatto l’esordio nel mondo dei “grandi”. Da allora son tre anni che gioco nel calcio professionistico.

Com’è questo “mondo dei grandi” rispetto a quello che hai conosciuto con il calcio dell’esordio?

È tutta un’altra cosa, perché ci devi mettere costantemente del tuo per poter emergere e continuare a giocare, devi essere bravo a dimostrare le tue prestazioni e a mantenerle nelle partite.

Luglio 2019, il passaggio al Cesena calcio con il ruolo di centrocampista, esterno di fascia. Quali emozioni ti ha portato questo cambiamento.

Sicuramente è stata una grande occasione per me. Si tratta di una gran società che, anche se in serie C, è seguita da tanti tifosi. Non ci ho pensato un attimo, ho colto subito l’occasione e mi sono trasferito a Cesena.

L’unico piccolo neo è la lontananza da casa, però devo dire che mi sono già abituato. Il fatto che io abbia dovuto trasferirmi ha comportato un necessario allontanamento dalla famiglia e dagli amici. Una  mancanza nel quotidiano che ho la fortuna di colmare spesso, dato che riesco a  tornare a casa quasi ogni settimana.

Quanto conta la pubblicità nel calcio. Mi riferisco a brand di maglie e scarpette, gadget e accessori.

Conta e fa tanto. Soprattutto per i calciatori giovani che hanno un ruolo importante in squadre come Juve, Inter e Milan. Da giovani  hanno la possibilità di avere degli sponsor influenti che forniscono loro abbigliamento, scarpe ed accessori. Le cose cambiano quando, con il passare dell’età anagrafica e il calo delle performance calcistiche, passano a squadre di categorie minori. Non essendo più dei calciatori che giocano in squadre cosiddette in “vista”, non hanno più la stessa visibilità che avevano in precedenza, neanche sui social come Facebook o Instagram. Smettono di essere i testimonial dei vari marchi. Per loro, non è semplice abituarsi ai nuovi ritmi e a non essere più sempre sotto i riflettori.

Simone, qual è l’avversario più temuto in campo, che sia esso un avversario fisico o una tua paura, sempre ammesso che ce ne sia uno per te.

Non temo nessuno in campo. In campo si azzerano tutte le differenze, tranne che per un fattore, la passione. Perché quando si gioca per passione, si diventa un avversario temibile. Forse, un avversario di cui potrei avere per così dire paura, potrebbe essere la Juve, perché è una squadra forte, lo era già quando giocavo nella primavera.

Luoghi e Cammini di Fede, N.28/2019