UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La promozione dei valori umani nello sport

L'intensa qualità delle esperienze nello sport è la base del suo fascino
23 Novembre 2020

Dalla lettura della seguente frase “l'intensa qualità delle esperienze nello sport è la base del suo fascino”, possiamo pensare a qualcosa che è sempre decisivo nella vita dell'essere umano, l’esperienza.

Nel caso dello sport, l'intensità con cui si vive, consente di uscire dalla routine quotidiana che il più delle volte ci offre solo stimoli standardizzati di mercato.

Quando pratichiamo sport, giochiamo, creiamo e pensiamo, perchè nel gioco sono presenti tutti i fattori costitutivi della persona. Il nostro obiettivo come Scholas è un’attenzione al giovane atleta, nella sua complessità, unità e unicità, e alla responsabilità del formatore che ha il compito di introdurre l’atleta alla conoscenza della realtà, nel condurlo al significato delle cose, come possono essere, momenti di gioia, rabbia, empatia, tristezza. Per ottenere una educazione completa come dice il caro Papa Francesco bisogna essere capaci di usare i tre linguaggi: quello della testa, quello delle mani e quello del cuore.

Ecco perché in Scholas sviluppiamo un'area chiamata Sport con Valori, uno dei programmi è FutVal e BoxVal, e dal quale cerchiamo di educare attraverso lo sport ai tre linguaggi.

  • Linguaggio della testa imparare a pensare bene, non solo pensare cosa, saper cosa, ma prima di tutto, pensare e progredire con il pensiero, la libertà di pensiero, cercare con il pensiero.
  • Linguaggio del cuore imparare a sentire bene.
  • Linguaggio delle mani per affermare, creare.

Questi tre linguaggi della testa, del cuore e delle mani si armonizzano a tal punto che un ragazzo pensa ciò che sente e ciò che fa, sente ciò che pensa e ciò che fa, fa ciò che sente e ciò che pensa.

La sfida allora è la non frammentazione della persona e proporre una radicale alternativa allo spreco di sé, al vuoto, all’analfabetismo dei valori. Attraverso lo sport Scholas vuole generare una vera esperienza di vita, perché per quanto sia sempre proclamata la funzione educativa dello sport, non è scontata.

Per questo c’è bisogno di testimoni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta e inclusiva, capace di rimettere al centro quelle domande esistenziali che da sempre sono il cuore dell’uomo. Ogni disciplina sportiva contiene una domanda di senso e di significato, perciò prima o poi suscita le irrinunciabili questioni che da sempre agitano il cuore dell’uomo: chi sono, qual è il mio destino. Lo sport deve essere un luogo di ricerca e proposta, di verifica e di giudizio. Ogni realtà educativa ha il compito di richiamare e aiutare tutto ciò, per questo bisogna “abitare l’educazione” senza imporre o disporre ma educare i ragazzi a uno sguardo libero, a rimettersi in gioco in ogni istante. Valori come identità, rispetto, onestà, solidarietà, resilienza, si allenano e non sono semplici enunciati ma si insegnano nel fare un determinato gesto tecnico che diventano poi esperienza.

Per aprire gli occhi educativi allo sport c’è bisogno di due cose: la prima è che allenatori-educatori, dirigenti, arbitri giocano un ruolo fondamentale nell’orientare i comportamenti degli atleti disponibili successivamente a mettersi al servizio della comunità, la seconda non ci dobbiamo dimenticare che l’educazione è un cammino al vero dentro un’esperienza. Lo sport allora deve mirare alla formazione integrale dell’atleta-persona, nel senso che lo deve formare sia dal punto di vista fisico, sia tecnico, che valoriale.

Papa Francesco ci ricorda che “Tutti, ma soprattutto i bambini e i giovani, hanno bisogno di un contesto adeguato, di un habitat realmente umano, in cui si verifichino le condizioni per il loro sviluppo personale armonioso e per il loro inserimento nell'habitat più grande della società. Quanto risulta allora importante l'impegno per creare una "rete" estesa e forte di legami realmente umani, che sostenga i bambini, che li apra in modo sereno e fiducioso alla realtà, che sia un autentico luogo d'incontro, in cui il vero, il buono e il bello trovino una giusta armonia”.

Il Papa ci indica la strada per rifare armonicamente il patto educativo, perché soltanto cosi, se tutti i responsabili dell’educazione dei nostri bambini e ragazzi ci mettiamo in armonia, l’educazione riuscirà a cambiare. Per cambiare il mondo, bisogna cambiare l’educazione.

Allora lo sport diventa uno strumento di missione, portare, comunicare la gioia trasmessa dallo sport, cioè scoprire le potenzialità della persone e valorizzarle nei contesti di appartenenza, ma è anche un ponte per la pace, che valorizza le diverse ricchezze culturali dei popoli come la poesia, la creativita’, la liberta’. Esplorare la conoscenza del gioco, educazione allo sport non come buona pratica ma parte essenziale della crescita dei talenti di ciascuno.

La frase di Marcelo Bielsa ci aiuta a capire qual è la preoccupazione anche in campo professionistico nel calcio: «Tutti sappiamo quando un giocatore è bravo o scarso. Il vero merito è capire quando un giocatore che sembra normale può diventare davvero bravo. Un buon allenatore è quello che porta il giocatore ad esprimere il massimo del suo potenziale».

Questo è quanto ci scrivono due nostri amici con disabilità in un progetto: “Insieme possiamo cambiare il mondo” in collaborazione con Inail Campania: “Spesso mi chiedono cosa vuoi fare da grande, io da grande ho capito che voglio essere felice. Non importa quali sono le condizioni fisiche che uno vive. Non dobbiamo lasciarci rubare la felicità. Per me la felicità è stato anche incontrare gli amici di Scholas Sport che mi ha fatto scoprire cose nuove.”

Il programma Scholas Sport è stato creato per lavorare con i programmi educativi che cercano di mettere in evidenza lo sport come strumento per la costruzione del benessere sociale. Attraverso i suoi valo­ri, vuole introdurre i bambini e i giovani in un percorso di sviluppo integrale della persona nella società.

Uno degli obiettivi di Scholas Sport è promuovere e collegare metodologie e programmi che la­vorino sui valori.

“Quasi un anno fa ho conosciuto Scholas sport, ho conosciuto persone speciali che mi hanno spinto a dare il meglio di me. Il progetto mi ha avvicinato allo sport, mi sono rimesso in gioco sul lavoro, ho ripreso a studiare, quello che sto imparando da questo incontro è la ripresa della normalità. I miei figli mi dicono non sei un papà sulla sedia a rotelle, sei un papà speciale. Allora non fermiamo i nostri sogni, perseguiamoli sempre perché sarà quello che ci distinguerà dagli altri facciamolo guardandoci negli occhi con chi sta affianco tutti i giorni.”

Lo sport può rivelarsi di grande aiuto per la crescita umana di ogni persona perché stimola a “dare il meglio di sé”, in vista del raggiungimento di una determinata meta. La pratica di uno sport poi insegna a non scoraggiarsi e a ricominciare con determinazione, dopo una sconfitta o dopo un infortunio. Non di rado diventa l’occasione per esprimere con entusiasmo la gioia di vivere e la giusta soddisfazione per aver raggiunto un traguardo.

Gli atleti hanno questa straordinaria possibilità di trasmettere a tutti, soprattutto ai giovani, i valori positivi della vita e il desiderio di spenderla per obiettivi alti e nobili.

Enrique Palmeyro, Direttore Mondiale Scholas Occurrentes