Nel solco dei pellegrini di ieri e di oggi presentiamo sulle pagine della rivista Vocazioni alcuni cammini per lasciarsi interrogare dalla bellezza delle nostre terre e dall’annuncio della fede di chi prima di noi ha camminato attraverso sentieri di vita nuova.
In collaborazione con l’Ufficio Nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, un percorso in sei tappe attraverserà la penisola e i tempi con alcune proposte per mettersi in viaggio sia con l’immaginazione che – perché no – con il corpo e lo Spirito. (Don Michele Gianola, direttore UNPV della CEI)
Terza Tappa
Michele, colui che è grande, in ebraico chi-come-Dio? È arcangelo dell'Ebraismo, del Cristianesimo, e dell'Islam, santo nella tradizione della Chiesa Romana, Ortodossa, Anglicana e Luterana. È il principe degli angeli, che difende, spada in pugno, la fede in Dio contro le orde di Satana, che guiderà le sue milizie a battere il drago alla fine dei tempi e suonerà la tromba del Giudizio.
Non sorprende, dunque, se le narrazioni delle sue apparizioni risalgono già ai tempi di Costantino, per poi essere sposate dai longobardi e diffondersi presso le religioni arcaiche delle civiltà contadine, mescolandosi a riti pagani e viaggiando lungo le rotte pastorali della transumanza, da cui discendono le numerose vie micaeliche che, da ogni parte d’Europa, già a partire dal VII sec, convergono al Santuario di Monte sant’Angelo, sulla “montagna sacra” del Gargano, luogo di passaggio verso il Mediterraneo, l’oriente e la Terra Santa…
Di seguito il link contenente l’articolo a cura di
Gaia Martina Ferrara, Presidente ALP e Gionatan De Marco, direttore UNTS della CEI:
https://rivistavocazioni.chiesacattolica.it/2020/05/22/la-via-micaelica/