di Alessandra Valente
Il nostro viaggio alla scoperta dei luoghi di culto e di preghiera per questa edizione della NewsLetter ci porta in Liguria alle Cinque Terre, al Convento dei Frati Cappuccini di Monterosso al Mare (SP), per incontrare la Comunità dei Frati Cappuccini che lo anima, guidata da P. Renato Brenz Verca.
Come ha vissuto la Comunità francescana questo tempo di pandemia?
Al convento non esiste una comunità vera e propria. Sono l'unico frate incaricato per l'accoglienza adibita a ritiri spirituali. L’artista Michelangelo Pistoletto in visita al convento mi disse: "L'ho osservata... in pochi minuti è in ogni dove del convento, fa di tutto e sta con tutti...Lei è il convento e noi che veniamo qui siamo i suoi nuovi frati moderni ". La comunità è fatta da coloro che arrivando quassù e formano una famiglia francescana sentendosi a casa. Da subito seppur rinchiudendomi in quarantena sul colle dei Cappuccini, in questo luogo denominato "il paradiso dei frati", ho pensato che per me non sarebbe cambiato nulla. Avendo fatto rientrare nella mia Lombardia i volontari che sempre mi aiutano, mi sono messo di lena a coltivare l'orto pregando in maniera quasi spontanea in quanto la terra mi riconcilia con me stesso e mi dona la gioia di sentirla madre. Mi sono adoperato a mantenere il giardino, alle pulizie e a preparare la marmellata di limoni per quando torneranno gli ospiti. La mia riflessione è stata: nessun luogo è lontano perchè coloro a cui pensi e per cui preghi sono vicini. Ma questo andava messo in pratica. Ho cominciato a telefonare agli anziani soli, le persone ammalate in particolare nelle città lombarde dove ho vissuto per anni: Sondrio, Milano, Bergamo, Brescia e Cremona. Ho cercato di risollevare gli animi di molte persone andate in crisi donando una parola di conforto e speranza, assicurando la mia umile preghiera. Ho toccato con mano paura, rabbia, angoscia, sofferenza e dolore per coloro che se ne andavano soli...piangevo e pregavo con loro. Una grande parte della nostra storia ci lasciava in quale modo... molti di loro sopravvissuti alla Guerra Mondiale ed ora uccisi vigliaccamente da un nemico invisibile. Conservo nel cuore tante storie di coraggio e paura al tempo stesso di tanti medici, infermieri e operatori sanitari che imploravano sostegno morale, preghiere e benedizioni. Così ho pensato di dovermi rendere visibile. Uomo più con le mani nella terra che sul computer, ho seguito l'esempio di papa Francesco per raggiungere con le celebrazioni delle sante messe domenicali gli amici del convento. Alle Cinque Terre non abbiamo avuto alcun caso di covid, ma ho incoraggiato molti paesani preoccupati per l’assenza di turismo, fonte principale di sostegno; la stagione avrebbe dovuto iniziare a metà marzo. Ho sempre lasciato aperte le porte della chiesa e ho trasmesso le celebrazioni in diretta facebook cercando di donare per ciascuna di essa un segno materiale che riassumesse il messaggio evangelico. Sono intervenuti a distanza lettori e cantori/artisti dalle città colpite maggiormente dal virus per animare anche con commoventi preghiere dei fedeli e comunque per gioire per una tale condivisione. Ho coinvolto molti bambini con la propria famiglia - divenuta davvero chiesa domestica - celebrando anniversari di matrimonio e intenzioni per malati e defunti. Per me è come avere le persone presenti davanti a me, continuerò fino alla fine di maggio. Ci hanno seguito molti italiani all'estero, ma anche stranieri dall'America, dall'Australia e dall'Europa. Mi ha commosso che ci fossero anche oltre 200 persone ad ogni celebrazione. Non avrei mai avuto un numero tale di presenze nella mia chiesetta... Ho stimato la presenza di cinque mila partecipanti complessivi. Ho gioito nel Signore perchè ho capito che questo era un tempo opportuno per seminare la buona Parola del Vangelo, anche i non praticanti hanno accolto benevolmente una buona parola di sostegno. Ho creato infine dei gruppi chat per inviare ogni giorno messaggi di speranza e incoraggiamento raggiungendo almeno 500 persone al giorno. Molteplici sono le restituzioni come ringraziamento e gioia condivisa dicendomi "E' come se fossimo tutti lì"
Abbiamo seguito con molta attenzione l’iniziativa che avete proposto "Apriamo le porte. Il convento a casa tua", una visita virtuale del vostro Convento che ha attratto l’attenzione di partecipanti da tutta Italia e da tutto il mondo per le visite guidate per adulti e i laboratori per bambini. Come è nata quest’esperienza? Come è andata? Che riscontri avete avuto dai vostro ospiti digitali?
Nel febbraio 2020 abbiamo iniziato un percorso di sensibilizzazione ai beni culturali ecclesiastici attraverso un convegno destinato agli operatori turistici sul territorio a cui hanno partecipato 50 guide turistiche del territorio dal titolo “Raccontare la bellezza. Arte, spiritualità e comunità di patrimonio: un modello possibile per visitare i beni culturali ecclesiastici”.
L’esperienza di questo periodo nasce anche da queste premesse, ma è stata concepita e desiderata con una finalità ben precisa: in un momento in cui tutte le persone erano forzatamente chiuse nelle proprie case, il Convento ha deciso di aprire le sue porte (quelle che nell’immaginario collettivo sono sempre chiuse) per offrire un messaggio di pace, di speranza e di luce. Siamo in un posto che sembra una lode al Creato come il Cantico di Francesco, non potevamo non offrirlo alle persone in questo momento di difficoltà e di buio. Anche per questi motivi si è deciso, fin da subito, di non realizzare video registrati con le visite da mettere semplicemente sui social, ma si è optato per la visita guidata fatta con inscrizione e in diretta. Questo perché ciascuno dei partecipanti si sentisse personalmente accolto come se fosse presente. Inoltre le mail inviate al convento per iscriversi hanno permesso di creare contatti personali con molte delle persone. Stessa cosa per i bambini; i laboratori didattici in diretta hanno permesso loro di avvicinarsi a un convento di religiosi, luogo spesso sconosciuto, hanno incontro la figura di un frate cappuccino, e hanno partecipato al laboratorio didattico realizzato da ADM Didattica Museale del Museo di Scienze Naturali di Genova. Numerose scuole stanno prenotando le visite e utilizzando il materiale didattico.
L’iniziativa che si è svolta dal 25 aprile al 16 maggio ha avuto un grande successo e grande richiamo. Circa 1000 persone hanno visitato virtualmente il convento e 150 bambini hanno partecipato ai laboratori didattici. Il convento è stato aperto con semplicità, portando persone da ogni dove, a scoprire la bellezza e la spiritualità di questo angolo meraviglioso delle Cinque Terre che dal colle si apre sul mare e sul borgo di Monterosso. I visitatori sono “accorsi” da ogni parte d’Italia, dal nord al sud, dalla Lombardia, al Piemonte, all’Emila Romagna, alla Toscana fino al Lazio e alla Sicilia. Anche numerosi liguri hanno approfittato per conoscere il convento. Gli stranieri sono stati altrettanto numerosi: dal Belgio all’Inghilterra, dal Portogallo alla Bielorussia, ma anche dall’America, dal Canada, dall’Australia e dall’Argentina. Sono state effettuate anche visite speciali per alcuni istituti di Brescia con persone disabili e con Istituti religiosi. La visita ha offerto un attimo di respiro e speranza in un difficile momento di reclusione. Un modo per rivivere la bellezza dell’entrare nei luoghi dell'anima pur restando a casa propria.
Ci piace riportare alcune fra le decine di commenti che ci sono arrivati:
“Abbiamo finito la visita virtuale da poco e volevamo ringraziarvi per il grande dono ricevuto”.
“Di virtuale c'era solo lo schermo del nostro PC, reale era lo stupore, la meraviglia, la grande serenità e pace che siete riusciti a regalarci”.
“Grazie alla vostra encomiabile iniziativa di "portare il Convento a casa", straordinario esempio di come saper raccontare oggi la Bellezza, nonostante la profonda crisi in atto. Dal cuore della Creazione, dalla fonte sorgiva della Bellezza, avete restituito un mirabile messaggio di Speranza”.
“Ho appena finito di asciugarmi le lacrime...lacrime di gioia di liberazione.”
“Grazie per l'esperienza meravigliosa e per aver reso questa giornata. La serenità, la pace e la natura che mi ha permesso di condividere rimangono nel cuore come punto fermo da cui ripartire per un mondo migliore”.
“Vorrei ringraziarla per la serata che ci ha regalato, a nome mio e di tutta la classe del mio liceo! È stato un momento prezioso in grado di salvarci per un po’ dalla monotonia di questi giorni”.
“Grazie per questa piacevole esperienza. Mi ha felicemente sorpresa questa sua creatività che si apre al mondo. È un bel dono”.
“Desidero ringraziare per l'accoglienza, la serenità, la bellezza che oggi ci ha donato. Grazie per la visita, mi ha fatto bene e anche le parole di conforto e speranza di cui abbiamo proprio bisogno in questo momento”.
“Ci hai fatto passare una domenica diversa dalle altre e ci hai fatto anche se virtualmente respirare il profumo e l’aria della Liguria e soprattutto una grande pace interiore”.
Mons. Carlo Mazza, a conoscenza dell’iniziativa, ci ha scritto: “Così il Convento va “in uscita” come ripete papa Francesco e si pone a servizio di un’umanità fraterna e consapevole.”
Cosa vorreste dire ai vostri pellegrini che non vedono l’ora di ritornare ad abitare il vostro Convento?
"Prudenza e pazienza" - "Cuore e cervello ben collegati". Questo sacrificio non può essere vanificato, ma deve lasciare un grande esempio di vita. Non sarà più come prima il nostro vivere sociale, ma potrà essere migliore il nostro vivere morale. Non dobbiamo cercare di tornare a una parvenza di normalità dimenticando il dramma vissuto. Ci è arrivata una tremenda lezione per la vita. Dobbiamo chiederci come dovremo vivere il futuro di un mondo che non ci appartiene, ci è donato e di cui siamo ospiti, pellegrini e forestieri, non padroni, che esige rispetto. Partendo da un presente con la certezza di una Presenza che ci unisce come un'unica famiglia mondiale per un futuro di speranza che diventerà gioia semplice e pura. Il convento vi aspetta sempre con la porta aperta. Pace e bene.
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Si è pensato di continuare il progetto con nuove proposte sia per bambini che una nuova data che andrà ad arricchire un altro aspetto importante del percorso che il convento sta effettuando ossia il profondo legame con la popolazione del paese che è devozionalmente e affettivamente molto legato al Convento dei Cappuccini.
Sabato 30 maggio 2020 – ore 16
ANCHE LE DONNE VANNO IN PARADISO
C’era un tempo in cui alle donne di Monterosso non era permesso entrare al Convento, potevano solo immaginare l’orto dei frati chiamato “paradiso”
Visita guidata virtuale in diretta dal convento per scoprire un luogo di pace e di rara bellezza alle Cinque Terre in compagnia dei frati. Con la partecipazione delle donne di Monterosso e dei loro racconti.
Partecipazione gratuita. Iscrizione obbligatoria. Scrivete a: conventomonterosso@gmail.com oppure WhatsApp 347.0589689
LABORATORI DIDATTICI ED ESPERIENZIALI E VISITE AL CONVENTO PER BAMBINI
Proposta per insegnanti, animatori di gruppi, oratori, grest o catechisti.
Il Convento di Monterosso mette a disposizione un kit didattico istruttivo e divertente. Una serie di laboratori per bambini 5-11 anni realizzati con gli operatori di ADM di Genova. Una visita virtuale al convento per scoprire come e dove vivono i frati e numerosi laboratori su erbe aromatiche, animali, fiori, insetti e oggetti di riciclo. Sono disponibili anche laboratori personalizzati (per ragazzi dai 5 ai 14 anni) su temi da definire insieme. Regala ai tuoi bambini un momento stimolante, di evasione in un luogo molto particolare, ma senza dimenticare gli aspetti didattici.
Tutto disponibile fino a fine anno scolastico e anche per le attività dei mesi estivi. Per info manda una mail a: conventomonterosso@gmail.com
Convento Frati Minori Cappuccini di Monterosso al Mare
www.conventomonterosso.it – facebook: convento cappuccini monterosso