"...E poi, il pallone [che hanno regalato ai bambini]. Avete dato una cosa bellissima. Anche Don Bosco diceva questo: “Come fare felici i bambini, come radunare i bambini? – a quell’epoca, nei quartieri poveri, abbandonati –: butta un pallone sulla strada e subito arriveranno i bambini”. Il pallone ha un’attrattiva. Io ricordo che c’era una piazzetta a pochi metri da casa mia. Lì giocavamo, ma non sempre avevamo a disposizione un pallone, perché in quel tempo il pallone era di cuoio, era molto costoso. Ancora non c’era la plastica, quelli di gomma non c’erano ancora… C’era il pallone di stracci. Anche con una palla di stracci si fanno dei miracoli. E i bambini del Mozambico, quando sono stato lì, mi hanno portato un pallone di stracci. Giocano così. È importante avere un pallone lì, comunque sia, perché loro ci si buttano dietro..."
In allegato il testo del saluto