UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Parigi 2024: Incontro con Iman Mahdavi

Dall’Iran sino alle Olimpiadi … sognando l’oro
18 Luglio 2024

a cura di Mauro Rufini, CDO Sport

Vogliamo raccontarvi la storia incredibile di Iman Mahdavi, atleta iraniano rifugiato in Italia, a Milano, e qualificato alle ormai prossime Olimpiadi di Parigi 2024, dove gareggerà sotto la bandiera della Squadra Olimpica Rifugiati. È la prima volta in assoluto che l'Italia presenta e sostiene un atleta rifugiato verso il percorso Olimpico: una storia ed una testimonianza storica senza precedenti.

Iman Mahdavi è un atleta iraniano di religione cristiana, fuggito dalle persecuzioni del regime di quella Nazione, a cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato in Italia e vive attualmente sul territorio milanese. È uno degli unici due atleti in Italia, fra tutte le discipline sportive olimpiche, coinvolto nel programma rifugiati delle Olimpiadi di Parigi 2024 e nella disciplina sportiva della lotta olimpica stile libero.

Lo abbiamo incontrato in occasione dell’Incontro Nazionale di Cdo sport di fine maggio, che si è tenuto a Desenzano sul Garda, insieme a Giuseppe Gammarota, Presidente della ASD “Lotta Club Seggiano”, una associazione sportiva senza scopo di lucro, affiliata alla Federazione FIJLKAM che cerca di sviluppare un importante programma sociale e sportivo  su un territorio molto difficile come quello di Pioltello, spesso agli onori delle cronache per fatti ed eventi di criminalità e di criticità sociale, uno dei comuni con il più alto tasso di presenza di immigrati.

Tramite questa Asd si è resa possibile una bella storia di spirito olimpico, di amicizia, integrazione ed inclusione. Una storia tra tante altre storie che non avranno la ribalta e le luci di Parigi ma che sono altrettanto importanti e significative per la vita di tanti atleti, giovani e meno giovani, delle più diverse etnie, culture e lingue, provenienti da tutto il mondo, che si allenano insieme agli atleti italiani, realizzando così una incredibile realtà di integrazione sociale.

Una storia di inclusione che è stata riconosciuta anche dall’ UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) che nel 2022 ha pubblicato la storia dell'atleta lottatore rifugiato in Italia Iman Mahdavi, raccontando del suo arrivo in Italia, dell'accoglimento nella palestra e del suo sogno di poter un giorno entrare nella squadra olimpica dei rifugiati, diventando il testimonial internazionale per la Giornata Mondiale del rifugiato.

E la storia di Iman Mahdavi è ancora più bella perché il suo sogno sportivo si è realizzato: è stato incluso dal CIO nel progetto “Refugee scholarship holders” ed inserito nella lista degli atleti che gareggeranno alle prossime Olimpiadi di Parigi 2024.

La storia di Iman, 29 anni, è un viaggio di oltre duemila chilometri, principalmente a piedi, per inseguire il sogno di una vita migliore, lasciare il suo paese per trovare altrove la possibilità di vivere in libertà e democrazia. Fin da piccolo dimostra un grande talento in quello sport, la lotta, che non è solo forza fisica, ma anche tattica e intuizione. Ai campionati iraniani, colleziona tre ori e quattro argenti. La situazione di Iman però, diventa sempre più ardua, non pratica la religione islamica e vivere nel regime degli Ayatollah, per lui, è impossibile.

"Lo stato in cui versa l’Iran oggi è chiaro a tutti e non c’è bisogno di spiegare perché ho deciso di andarmene", ci racconta Iman. "Ho lasciato il mio paese nel 2020 e ho raggiunto la Turchia via terra. Qui, sono rimasto per oltre venti giorni. Poi ho preso il primo areo verso l’Europa, per Milano. Non conoscevo nessuno - spiega- non avevo nessun amico e non parlavo la lingua. L’unica cosa a cui mi aggrappavo era la mia passione per lo sport: volevo lottare e gareggiare e così ho fatto”.

Grazie ai social network conosce un atleta del Lotta Club Seggiano di Pioltello che lo convince a iscriversi nella sua palestra. I ragazzi del Club si affezionano a Mahdavi e tutti decidono di aiutarlo. Gli trovano un lavoro, lo mettono in regola con i documenti e, soprattutto, lo allenano.

Nel 2023 Iman Mahdavi ottiene, come atleta indipendente, un dodicesimo posto agli Europei di lotta e un diciottesimo ai Mondiali. Il Comitato olimpico internazionale per gli atleti rifugiati lo nota e lo ammette nella Squadra Olimpica Rifugiati, garantendogli il sostegno economico per allenarsi fino all’estate 2024.

"Sapere che andrò alle Olimpiadi e che i miei desideri si stanno avverando mi riempie di gioia e felicità… Quando ho lasciato il mio paese avevo la testa piena di sogni e ho combattuto perché divenissero realtà. Ringrazio il CIO per gli atleti rifugiati che ha creduto in me e darò il massimo. Voglio tornare da Parigi con la medaglia d’oro al collo"

"Mi piacerebbe festeggiare i miei traguardi con i miei familiari, abbracciarli di nuovo. Spero che un giorno le guerre, i regimi e le ingiustizie finiscano e che i popoli di tutto il mondo possano vivere in pace".

Tutti noi ce lo auguriamo di cuore! Forza Iman!