Gionatan De Marco
LA PIU’ BELLA GIOCATA
Un prete ai Giochi: racconta Vita e raccoglie Gioia
Lettere da PyeongChang e #labuonanotizia di Tarragona
Presentazione di Giovanni Malagò – Prefazione di don Michele Falabretti
La presenza di un prete ai Giochi è, per molte nazioni, una presenza insolita, anche perché la Nazionale Italiana è l’unica ad avere il Cappellano nella sua delegazione. E a chi mi chiede il senso di questa presenza durante le Olimpiadi o durante i Giochi del Mediterraneo, dico sempre che è semplicemente il fare un po’ di clownterapia, cioè far sorridere ogni tanto, in manifestazioni in cui la tensione è molto forte. Nelle due esperienza di PyeongChang e di Tarragona, il mio compito è stato soprattutto questo. In un clima di forte tensione dove gli atleti erano molto concentrati a dare il meglio di sé nelle gare, il mio compito era quello di svegliarli con una buona notizia e di dar loro la possibilità ogni tanto con qualche battuta di sorridere e di rilassarsi. Naturalmente, aiutandoli a chiamare per nome quel desiderio autentico di felicità che si portano dentro e che manifestano in tanti modi…