Dalle acque blu del Lago Maggiore sorge il Sacro Monte della SS. Trinità di Ghiffa sulle pendici del Monte Cargiago a 360 metri slm. Il complesso architettonico, inserito nella Riserva naturale speciale di oltre duecento ettari di bosco (Piemonte, L.R. 51, 1987), comprende un Santuario, tre cappelle devozionali e un porticato con 14 stazioni della Via Crucis. Si tratta di edifici concepiti nel più ampio contesto della Controriforma cattolica.
Il Monte di Ghiffa racconta secoli di devozione popolare e di salda religiosità, rintracciabile nella semplice manifattura artistica. La prima documentazione storiografica è contenuta nella relazione del Vescovo di Novara, Mons. Cesare Speciano, in visita pastorale nel 1590. Nella stessa si attesta la presenza di un edificio sacro su preesistente oratorio tardo–romanico, all’interno del quale si rileva un affresco con la rappresentazione iconografica della SS. Trinità triandria. L’edificazione di un Santuario sulle fondamenta del primitivo edificio, su indicazione e per volontà delle autorità ecclesiastiche, ha inizio nel 1605 e viene completato nel 1618. Il complesso architettonico si sviluppa in tempi successivi, riproponendo il tema sacro della SS. Trinità nelle adiacenti cappelle.
La prima cappella ad essere edificata (1647) è quella dedicata all’Incoronazione di Maria. Qui il tema della Trinità è in stretta connessione con la Beata Vergine Maria, la prima creatura a cui è stato rivelato il mistero dell’Incarnazione. La seconda cappella, dedicata a S. Giovanni Battista (1659), conserva il gruppo scultoreo con San Giovanni che battezza Gesù nel Giordano alla presenza del Padre celeste e della colomba, icona dello Spirito Santo. La terza cappella, che si incontra salendo l’antica mulattiera in pietra, è quella di Abramo (1701-1703). All’interno è plasticamente proposta la visione del patriarca che adora il Signore che si manifesta in tre persone (Genesi 18, 1-15).
Benché ad oggi non si conoscano i nomi delle maestranze e della mente ideatrice di questo sito, il complesso architettonico e artistico sembra essere il frutto di un progetto coerentemente sviluppato e completato.
Attorno al nucleo del Monte, sono sorti nel corso del tempo spazi legati non solo alla fede, ma anche all’incontro, al ristoro e alle popolari fiere che alle soglie del terzo millennio hanno dato vita ad una “vetrina mensile”, ogni terza domenica del mese, da Pasqua a Ognissanti.
Il sentiero-natura, “Segni sulla pietra”, porta a scoprire alcune tra le più interessanti testimonianze dell’antropizzazione antica di questo territorio. Si possono percorrere diversi itinerari escursionistici con ampi sguardi sul lago, leggendo i segni-lavoro dell’uomo montanaro con i terrazzamenti un tempo coltivati a vite e con le aie carbonali. La rete dei sentieri comprende diciotto itinerari che coprono il territorio con uno sviluppo di 84 km.
Il Sacro Monte di Ghiffa ha saputo, nel corso del tempo, intrecciare la tutela del paesaggio con la cura delle opere artistiche e architettoniche, costruendo un patrimonio d’incomparabile bellezza.
Oggi esso è una meta ambita per gli amanti di un turismo religioso e naturalistico lento e sostenibile.
Giulia Grassi, Storica dell'arte
Principali solennità religiose del Sacro Monte di Ghiffa
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