di Alessandra Valente
Nella vallata del fiume Cesano, ai piedi della collina su cui si dispiega il centro medievale di Corinaldo, si erge una chiesa ad unica navata, testimonianza dell’esistenza di un importantissimo monasterium che, secondo quanto scritto nei documenti più antichi, come la Carta di Fonte Avellana del 1090, era identificato col nome S. Marie que dicitur in Portuno.
Il toponimo di Santa Maria in Portuno testimonia l’esistenza, in quella valle, di un precedente tempio pagano dedicato al culto del dio Portunus o Portumnus, dio romano dei porti, degli ingressi e dio della navigazione. Più tardi, nel 1224, il nome cambierà in Madonna del Piano, così come la conosciamo oggi.
In origine l’edificio era a tre navate, con un ampia cripta sottostante interrata agli inizi del XVIII secolo. Altri interventi, che ne alterarono le caratteristiche originarie, vennero eseguiti nel Settecento e nell’Ottocento sia nella chiesa che nelle strutture adiacenti.
L’edificio si presenta oggi ad unica navata, con tetto a capriate ed abside. Sulla parete destra sono collocate tre colonne di epoca romana: queste in origine dividevano la navata centrale da quella di destra, ora inglobata nell’ edificio adiacente.
Sulla sinistra ci sono due affreschi quattrocenteschi, realizzati da un ignoto artista locale, raffiguranti la Madonna del latte. Gli affreschi risalgono alla seconda metà XV secolo e ritraggono l'immagine della Vergine mentre allatta il piccolo Gesù.
Questa immagine è molto diffusa nei centri minori, legati a forme di religiosità popolare, ma rappresenta anche un'iconografia estremamente antica, risalente agli esordi dell'epoca cristiana. L’atto del nutrimento rappresenta sia la maternità, segno della natura umana di Cristo, sia la rivelazione della strada per giungere alla salvezza.
Sull’altare di destra è raffigurato un terzo affresco datato 1540, quello della Madonna del Buon Conforto, un affresco che testimonia l’esigenza del popolo di trovare consolazione in un luogo di culto come questo. Nell’abside centrale troviamo uno dei capolavori del pittore veronese Claudio Ridolfi, la Maddalena ai piedi della Croce.
L’arte del Ridolfi è da un lato influenzata dai precetti in materia artistica della Controriforma, che prevedevano soggetti esplicitamente devozionali, mentre dall’altro è vicina all’arte veneta, per il suo ambiente d’origine e per la qualità dei paesaggi: sullo sfondo è rappresentata Roma con la cupola del Pantheon.
I temi e le vicende appartenenti alla cultura popolare sono rappresentati sulle numerose tavolette votive, le quali offrono una lettura diretta, immediata e coinvolgente degli episodi quotidiani di vita semplice.
Contadini, artigiani, pescatori ringraziano la Vergine per l’avvenuta guarigione da un'infermità o per aver avuto salva la vita in occasione di un grave incidente. Attraverso l’immagine si ricorda l’evento accaduto e la grazia ricevuta per intercessione della Madonna. Le immagini, realizzate per lo più da semplici disegnatori, sono dipinte in varie tecniche: acquerello su carta, tempera o olio su legno, e sono accomunate dalla presenza della Vergine con il Bambino che guarda benevola e intercede per la guarigione del fedele.
In alcuni ex-voto l’immagine della Madonna ripropone quella casualmente scoperta in un muro all'interno della chiesa nell’aprile del 1790. In questi casi è certo che l’autore della tavoletta abbia visto l’affresco ritrovato, in altri invece l’immagine della Vergine è di pura fantasia.
Gli ex-voto offrono un’interessante testimonianza di storia della cultura materiale e del paesaggio agrario, e costituiscono veri e propri documenti per la ricostruzione della storia delle classi umili che, con il proprio lavoro, hanno segnato il cammino della comunità.
Da un’attenta analisi stratigrafica delle murature, si è cercato di ricostruire la storia edilizia della chiesa di Madonna del Piano. La parete presa in analisi è alla parete esterna posta a nord: questa non è intonacata ed è libera da costruzioni moderne che ne abbiano alterato l'aspetto o la leggibilità. È stato possibile riconoscere le tracce degli interventi edilizi che hanno segnato la lunga storia dell'edificio. Ognuno di questi interventi corrisponde a una porzione precisa della muratura e si distingue per il colore e la dimensione dei materiali impiegati, nonché per il modo con cui questi materiali sono stati messi in opera: le murature più antiche sono poste in basso a sinistra; procedendo verso destra si incontrano le murature più recenti, corrispondenti agli interventi edilizi che hanno prodotto un allungamento della chiesa verso ovest. I materiali da costruzione sono costituiti da laterizi di epoca romana (tegole e mattoni reimpiegati) e laterizi medievali, molto disomogenei per colore, consistenza e dimensioni.
Nel 1700 la chiesa ha subito nuovi e profondi restauri da parte del nuovo proprietario: il Collegio Germanico Ungarico, infatti, sostituisce il campanile e finisce la facciata nelle forme attuali, con un portale ad arco e decorazione in arenaria.
ALCUNE INFORMAZIONI UTILI
Apertura e orari celebrazioni: Domenica mattina dalle ore 9:00 alle ore 12:00;
Santa Messa alle ore 10:00
Contatto telefonico: 3385080220 – 3388780109; visite su prenotazione.
E-mail: parrocchiacorinaldo@gmail.com
Sito internet: www.santamariadelportuno.it
Principali feste: Lunedì di Pasqua: partecipazione del popolo e solenne processione.
25 aprile: Benedizione della Campagna.