di Alessandra Valente
Meta del nostro viaggio nella provincia di Cuneo, è il santuario Regina Montis Regalis di Vicoforte, uno dei principali capolavori del Barocco piemontese, uno stile architettonico affermatosi in Piemonte da fine ‘500 a inizio ‘700 con l’ascesa del regno Sabaudo, caratterizzato da linee sobrie all’esterno e da delle costruzioni ricchissime e scenografiche composizioni architettoniche all’interno.
La basilica regina Montis Regalis di Vicoforte è un luogo che va visitato con calma, la calma utile a coglierne l'alto valore artistico, ma soprattutto utile a capire ciò che ha rappresentato nei secoli per migliaia di fedeli che ancora oggi rivolgono al cielo le proprie preghiere.
Dalla piazza maggiore di Mondovì, che ospita il museo della ceramica monregalese, parte il percorso che porta fino al santuario di Vicoforte, un itinerario fatto realizzare da Carlo Emanuele II nella metà del ‘600 per i pellegrini che volevano raggiungere il santuario. Il progetto iniziale prevedeva la costruzione di ben quattordici cappelle dedicate ai misteri del rosario, ma per motivi economici ne furono edificate soltanto sei.
Il santuario di Vicoforte era molto frequentato e ancora oggi è un luogo molto importante per il popolo piemontese.
La storia di questo luogo di culto inizia nel 1400, quando fu eretto un pilone campestre dove era dipinta la Madonna con bambino. Nel 1592 l'immagine sacra fu danneggiata da un colpo di fucile sferrato accidentalmente da parte di un incauto cacciatore e, secondo la tradizione, dal dipinto colpito sgorgarono delle gocce di sangue. Questo fatto, ritenuto miracoloso, alimentò una devozione straordinaria che portò alla costruzione di una prima cappella. Un numero sempre maggiore di pellegrini spinse il vescovo di allora a realizzare un grande tempio.
Il progetto fu avallato dal duca Manuele I di Savoia che appoggiò l'idea, pensando alla chiesa anche come luogo di sepoltura dei membri del casato dei Savoia, così nel 1596 diede inizio alla costruzione del santuario Regina Montis Regalis, santuario che possiede una particolarità unica nel suo genere: una cupola a forma ellittica che con il suo diametro di oltre 36 metri è la più grande al mondo.
Oggi è possibile visitare la cupola al suo interno e ammirare da vicino i dipinti che ne arricchiscono la scena.
Per arrivare nel punto più alto della cupola è necessario salire ben 266 gradini: attraverso una scala a chiocciola si giunge al primo livello della basilica dove una balconata in pietra offre la possibilità di ammirare le due torri costruite a fine ‘800, la piazza sottostante e l’architettura della basilica. Attraverso una seconda rampa si può accedere a un secondo livello: si entra così nel cuore della cupola.
Negli anni che vanno dal 1982 al 1986 furono eseguiti importanti lavori di ristrutturazione e consolidamento della basilica stessa e nella cupola furono posizionate delle travi in ferro che limitano un pò lo spazio per accedere all'interno della monumentale opera. Una volta avuto accesso a questo secondo livello, la visione che si presenta agli occhi del visitatore è grandiosa: grazie a un camminamento si può ammirare l'immenso affresco che, con i suoi sei mila metri quadrati di superficie occupata, si presenta come il più grande affresco a scena unica al mondo. Questa opera grandiosa, disegnata da Giuseppe Galli Bibiena, rappresenta la storia della salvezza attraverso la Vergine Maria.
Nel sottotetto si può osservare la complessa struttura originaria composta da mattoni e travi in legno e una copertura di lastre in rame. Questo è il punto più alto della basilica, 75 metri d'altezza da cui, sporgendosi dalla balconata in pietra che circonda la grande cupola, è possibile ammirare lo stupendo panorama. Dalla parte più interna della cupola si scopre un particolare creato dagli artisti per dare tridimensionalità alla scena affrescata: essi realizzarono alcune figure dipinte su legno, successivamente appese alla struttura muraria.
Al centro della basilica sopra l'altare principale è esposto alla venerazione dei fedeli il pilone miracoloso ove è ancora ben visibile il segno del colpo di fucile che danneggiò l’affresco della madonna col bambino. A fare da corona all'altare centrale sono state realizzate quattro cappelle e un abside: la più nota è quella di San Bernardo, detta anche mausoleo dei Savoia, dove riposano la regina Elena di Savoia e il re Vittorio Emanuele III, qui tumulato nel dicembre 2017; altre cappelle tutte finemente decorate da affreschi e statue in marmo di grande pregio sono dedicate a san benedetto San Francesco di Sales e a San Giuseppe.
Dall’interno, dal basso è possibile osservare la basilica in tutta la sua completezza e maestosità. Fu l'architetto Francesco Gallo a progettare il baldacchino ricco di marmi per far risaltare l'antico pilone miracoloso. Purtroppo l’architetto morì prima della realizzazione del suo progetto che fu poi affidato a Bernardo Antonio Vittone.
Sulla piazza antistante il santuario si trova la statua dedicata a Carlo Emanuele I di Savoia, colui che si prodigò per l'edificazione della basilica che avrebbe anche dovuto accogliere le spoglie degli antenati della sua casata.
ALCUNE INFORMAZIONI UTILI
Apertura: Giorni feriali: dalle 7,30 alle 12 dalle 14,30 alle 18,30;
Giorni festivi: dalle 7,30 alle 12,30 dalle 14,30 alle 19
Orari celebrazioni: Giorni feriali: SS. Messe 9 – 18; S. Rosario 17,30; Confessioni: ore 9-11,30; 15-18
Adorazione eucaristica: 1º venerdì del mese ore 17-18
Giorni festivi: SS. Messe 9,30 - 11 - 17; S. Rosario 16,30; Confessioni: ore 8-12; 15-18
Contatto telefonico: 0174 565 555
E-mail: basilica@santuariodivicoforte.it
Sito internet: https://www.santuariodivicoforte.it/