di Alessandra Valente
Si narra di un brigante di nome Dionisio che, sul sentiero di collina che portava da Catania all’antica Aci, assalì un viandante di nome Egidio, molto devoto alla Madonna, alla quale rivolse la sua preghiera d’aiuto. La Vergine intervenne operando un doppio miracolo: aveva donato la salvezza a Egidio e aveva condotto il brigante sulla strada della conversione.
La Madonna si mostrò una seconda volta al devoto Dionisio lo invitò a costruire una chiesa in suo onore nel luogo che gli avrebbe indicato. Dionisio fu invitato ad informare il clero locale dell’accaduto e ad organizzare un pellegrinaggio con tutto il popolo. In quell’occasione la Vergine avrebbe indicato il luogo prescelto. E così fu: sull’altopiano della Vallis Viridis apparve uno stormo di gru che volteggiava nel cielo. Questo era il segno dato dalla Vergine Maria. Ben presto, grazie all’amore e alla fede semplice e umile del popolo, si diede inizio ai lavori per la costruzione del tempio a lei dedicato. Purtroppo i lavori furono presto interrotti a causa della mancanza d’acqua. La Madonna per la terza volta apparve a Dionisio e operò il miracolo dell’acqua: dalla roccia della grotta scaturì l’acqua che servì per la costruzione del santuario. Ancora oggi, in contrada Fontana, esiste una piccola cappella nella quale è stata dipinta la prima apparizione della Vergine, mentre la sorgente d’acqua alimenta un lavatoio dismesso.
La notte che precedeva l’ultima domenica di agosto del 1040, al il brigante convertito assorto in preghiera nel santuario, apparve nuovamente la Vergine Maria circondata da una schiera di angeli, coronata di diadema e con in grembo il Bambino Gesù. L’indomani Dionisio si accorse che l’effige della Madonna con Gesù bambino si era impressa su uno dei pilastri del Santuario: da allora, l’ultima settimana di Agosto è dedicata alla commemorazione dell’evento miracoloso. La domenica, il simulacro della Madonna di Valverde è portato in processione tra le vie del paese e la festa si conclude con uno spettacolo musicale accompagnato da fuochi pirotecnici.
La data dell’edificazione della primitiva chiesetta di Santa Maria di Valverde rimane fino ad oggi un dato sconosciuto: la tradizione orale fa risalire la sua origine alla prima metà del XIII secolo, intorno ad una preesistente edicola raffigurante l’immagine della Madonna per opera della popolazione che nel tempo aveva lasciato la costa per un luogo più sicuro. L’esistenza fin dal 1223 della Confraternita della Misericordia all’interno della chiesa testimonia l’origine molto antica della costruzione.
Secondo le fonti storiche, il Santuario fu consacrato nel 1296 per volere di Federico II d’Aragona, re di Sicilia, che partecipò alla cerimonia e nel 1446 il santuario viene elevato a chiesa sacramentale. Da allora la chiesa ha subito diverse modifiche e rimaneggiamenti.
Risalgono alla seconda metà del XVI secolo i documenti testimonianti la richiesta, da parte dei consoli della chiesa, per una raccolta fondi alle diocesi di Catania e Messina per il suo ampliamento: venne così ingrandita la navata ed eretto il campanile ove, su alcuni blocchi lavici, si possono rilevare due date incise (1559 e 1578). Dal 1672 la famiglia Riggio governò per più di un secolo i territori di Valverde e le vicine Aci Sant’Antonio, Aci San Filippo, Aci Catena ed Aci Bonaccorsi e l’ultimo dei suoi discendenti, il principe Stefano Riggio Saladino, nel 1688 richiese la concessione al priore provinciale degli Agostiniani Scalzi, Clemente da S. Carlo, per la costruzione di un “hospitium”, attiguo alla chiesa di Santa Maria di Valverde. Nello stesso anno il principe, devoto alla Madonna ed all’icona della chiesa di Valverde, si adoperò per la richiesta alla Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari per la costruzione di un convento per l’ospitalità di 12 religiosi.
Con molta probabilità non erano ancora iniziati i lavori, quando avvenne il terribile terremoto dell’11 gennaio del 1693, che interessò e distrusse gran parte del patrimonio storico-artistico della Sicilia orientale. La chiesa fortunatamente ebbe lievi danni, come il crollo del tetto e di alcune mura portanti dell’abside.
La ricostruzione apportò diverse trasformazioni quali la modifica dell’impianto planimetrico originario, probabilmente a croce, con uno irregolare. L’abside fu ridimensionata costruendo una parete retta nel presbiterio; venne chiuso lo spazio tra il campanile ed il transetto sinistro formando una piccola navata con un proprio ingresso avente un portale in pietra; il transetto di destra, invece venne trasformato in un vano per la sacrestia. I lavori, che terminarono intorno al 1715, compresero anche la sovrapposizione all’antica facciata di un porticato formato da pilastri in pietra lavica per ospitare il convento degli Agostiniani Scalzi. Anche il vecchio campanile fu inglobato in questa nuova struttura.
Il prospetto principale del Santuario è caratterizzato da un armonioso complesso costruttivo architettonico formato da colonne di pietra lavica e da archi portanti che donano movimento e leggerezza all’intera facciata. Sul portico che precede il prospetto principale dell’edificio sono collocate le tredici finestre del convento.
Dell’antica facciata sono visibili solamente la parte terminale con gli spioventi del tetto e l’ultimo ordine della torre campanaria che si erge sulla sinistra alle spalle dell’orologio, sulla cui base di pietra lavica è incisa la data del 1559.
Sotto il portico si conserva il portale d’ingresso tardo quattrocentesco, con ampio sviluppo a tutto sesto con colonnine tortili, cioè a spirale, ed eleganti motivi floreali nella fascia dei capitelli. Su una delle colonne di sinistra si può osservare una piccola faccia inserita in una rosetta. In alto domina lo stemma in pietra bianca dei principi Riggio. Il portone in bronzo fu eseguito e firmato da Giacomo Petralia nel 1979 e inaugurato l’anno successivo. Esso è suddiviso in ventidue formelle. Le prime dieci narrano le diverse apparizioni delle Vergine Maria a Dionisio e la costruzione del Santuario; le successive quattro raffigurano i quattro evangelisti, mentre altre due rappresentano due fasci di luce che scaturiscono dalla Croce; infine, le ultime quattro ritraggono Sant’Agostino, la Consacrazione del Santuario avvenuta nel 1292, la Consegna del Santuario agli Agostiniani Scalzi nel 1697 e Santa Rita da Cascia.
In prossimità della torre campanaria, vi è il portale in pietra bianca, realizzato nel 1694. Tale data è ancora leggibile al di sopra dell’arco. Il portone in bronzo, datato 1987, è dello scultore Adamantino e rappresenta Vari episodi della vita di Sant’Agostino.
ALCUNE INFORMAZIONI UTILI
Nome del Santuario: Maria Santissima di Valverde
Indirizzo (Via/Piazza, Città, CAP): Piazza del Santuario, Valverde (CT) 95028
Contatto telefonico: 095 524073 fax 095 7210649
E-mail: info@santuariodivalverde.it
Apertura e orari celebrazioni:
apertura h. 08.00-12.30 / h.16.00-20.00
celebrazioni:
feriali h. 08.00 / 09.00 / 17.30 (h legale 19.00)
prefestivi h 17.30 (h legale 19.00)
festivi h 08.00 / 09.15* / 10.30 / 12.00* / 17.30 (h legale 19.00)
* Sospesa dal 1 luglio al 15 agosto
Sito internet: www.santuariodivalverde.it