UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Sport e Senso della vita

Per una felicità ancora più grande
28 Gennaio 2020

Mac Luhan, profeta delle comunicazioni sociali, così ha scritto decenni or sono: «Le visioni e le esperienze sociali di una generazione si possono trovare codificate nello sport. Vedete come gioca una generazione oggi e forse vi troverete il codice della sua cultura».

Studiare oggi come viene organizzato, vissuto, interpretato lo sport ci permette di capire quali sono le tendenze sociali e culturali di un popolo, di una società, dell’umanità nel suo insieme. Ciò che si trova codificato nello sport ci aiuta a comprendere come normalmente vengono risolte le questioni cruciali che toccano ogni persona e le comunità civili.

Parafrasando un detto popolare si potrebbe scrivere: «Dimmi come giochi e ti dirò chi sei». E questo gli educatori lo sanno benissimo: nel momento del gioco si capiscono tante cose della persona, perché si manifesta nella sua immediatezza e istintività, perché sovente messi sotto pressione e con situazioni che ci mettono alla prova, senza aver tempo di attivare il ragionamento e l’autocontrollo.

E tuttavia ci piace pensare e insinuare che sia vero anche il contrario: il gioco ci plasma e ci forgia come persone. Non è un semplice passatempo, un intrattenimento neutro.

Mentre si gioca, di allenamento in allenamento e di competizione in competizione, si cresce come persona, si strutturano caratteristiche e qualità, si maturano stili di vita e consapevolezze sui valori. Nel bene e nel male, cioè in direzione di una persona equilibrata e matura oppure di una persona aggressiva, poco trasparente e incapace di collaborazione.

Cosa fa la differenza? La gerarchia dei valori che guidano le diverse scelte che toccano la pratica sportiva e le figure adulte che le gestiscono: la selezione dei giocatori, il come si entra e si esce dal campo, lo stile di vita e i valori proposti dagli allenatori e dai dirigenti, il modo di rapportarsi con gli avversari e di affrontare i campionati, la rielaborazione della sconfitta e l’esultanza per la vittoria, la pressione delle tifoserie e dei genitori… Sono tanti gli aspetti che, dentro e fuori dal campo, fanno la differenza nella formazione e nella maturazione degli sportivi e dei giovani atleti in particolare.

C’è poi un aspetto che va oltre lo sport, così come oltre la vita medesima: se tanta è la soddisfazione per la vittoria, sia di una singola gara che di un campionato, e nonostante questo permane la voglia di ricominciare e andare oltre e provare ad arrivare più in alto, non è che forse nel cuore dell’uomo si annida il desiderio di «una felicità ancora più grande?».

Con il suo anelito lo sport ci fa sognare, ci fa desiderare sempre di più e ancora, ci fa comprendere che esso stesso non basta a se stesso, e ci lascia il desiderio di altro, di un oltre. Così come la vita.

Don Claudio Belfiore, Presidente Salesiani per lo Sport