di Gionatan De Marco, direttore UNTS della CEI
Un tempo per riflettere.
Potremmo viverlo così questo secondo tempo della partita tra l’umanità e il Coronavirus. Un tempo per accordare il pensiero e guardare al futuro cementando le nostre azioni ad una visione condivisa di ciò che lo sport e il turismo possono fare per servire la persona del post-Covid. E senza resistenze! Senza le solite resistenze ecclesialesi dell’etichetta da difendere: chi oggi non riesce ad uscire dal suo “orto” sta già segnando la sua fine. Chi oggi non sa fare il primo passo verso l’agorà della contaminazione ha già scritto il “The End” al cortometraggio della sua storia.
Un tempo per riflettere.
Un tempo per trovare parole comuni per saper parlare all’uomo del post-Covid e tracciare sentieri di salvezza che abbiano lo sport e il turismo come linguaggi e come luoghi educativi… e ri-educativi. Perché ri-educarsi alla bellezza e alla relazione non sarà facile, ma occorrerà trovarsi preparati, con le idee chiare e, soprattutto, con una rete di collaborazioni già tessuta con la trama del proprium e con l’ordito del nostrum.
Un tempo per riflettere.
È la proposta che l’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport ha costruito per questo nuovo anno pastorale. Una proposta per aiutare gli incaricati regionali e diocesani, ma anche i nostri enti, i nostri organismi e le nostre associazioni sportive e turistiche, a formare competenze per il futuro.
È tempo – PER TUTTI – di cogliere la sfida del domani… che inizia oggi, iniziando a costruire un pensiero condiviso su ciò che saremo domani, prima che su ciò che faremo.
Mi auguro che tutti colgano questo tempo con le sue opportunità come… un tempo per riflettere, insieme!