Non possiamo non dichiarare sin da subito la nostra ferma volontà a non cadere nell’errore di passare indifferenti di fronte a quell’aggettivo che troviamo messo accanto al termine ospitalità:
religiosa. E non possiamo non dichiarare sin da subito che – nell’ottica del modello del turismo conviviale che stiamo cercando di definire con questo lavoro – non ci piace che quell’aggettivo indichi la fredda proprietà della casa o l’etichettatura di un tipo particolare di turista che gioca al risparmio o è attaccato in modo esagerato alla realtà ecclesiale. Quell’aggettivo indica uno stile
unico di esserci nella vita di ogni ospite. Uno stile che ha millenni di stupenda tradizione.
In allegato il testo del Direttore