UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Missione Sport- Spirito e visione nell’attività sportiva

Testo a cura di p. David G. Murray e Angela Teja
10 Maggio 2022

 Il testo raccoglie il lavoro svolto da alcuni educatori, operatori sportivi, studiosi, religiosi, dirigenti sportivi e atleti durante incontri che si sono svolti nell’intensa bellezza della natura dei Castelli romani.  Riflessioni comunitarie iniziate nel 2017 (e non ancora concluse) nel tentativo di trovare vie di sbocco allo sport, strumento elettivo di formazione dei giovani da qualche anno soggetto a cambiamenti radicali, ancor più accentuati dallo scoppio della pandemia. Vi è presente una prima sintesi delle idee scaturite da momenti di preghiera e spiritualità, squarci di luce nel tentativo di delineare un nuovo metodo di approccio allo sport per i giovani, volendo raccontare l'"invisibile dello sport", e cioè come lo Spirito Santo, che si incarna in ogni azione umana, possa rivelarsi e guidare anche l’ambito sportivo.

David G. Murray ha impostato il lavoro di riflessione e discernimento sulle basi del pensiero del Fondatore dei Missionari Identes, l’Ordine religioso cui appartiene, ovvero dell'antropologia genetica di Fernando Rielo Pardal. Angela Teja, storica dello sport, ha cercato di indicare le origini di questo fenomeno e dei suoi valori alla luce della spiritualità che lo ha sempre intriso, valori che persi o fraintesi o volutamente cancellati, rendono lo sport privo di "anima". Entrambi si sono adoperati per raccogliere testimonianze concrete di come lo Spirito si manifesti nello sport, sostenendolo e fornendogli l'energia vitale che i giovani cercano nell'attività sportiva e che con vigore si evidenzia sulla strada dell'inclusione, della solidarietà, dell'amicizia, della gratuità, del disinteresse per le vicende economiche e finanziarie.

La via degli incontri di Missione Sport ad Albano Laziale vuole testimoniare che nel lavoro di una Diocesi possono esserci tracce concrete per una presenza cattolica nello sport e quali sono i suoi segni, come racconta Gilberto Stival in uno dei capitoli iniziali. La testimonianza, la formazione di comunità ecclesiali (ma anche laicali) di base, la forza della evangelizzazione, incarnare il Vangelo nella cultura del popolo sportivo, promuovere lo sviluppo educando le coscienze, come anche l'esperienza trans-culturale dell’educazione sportiva, l'integrazione degli emarginati e degli immigrati, il valore dello sport per i rapporti interreligiosi, sono queste le vie della Missione raccontate da Marco Castrovillari (L’esperienza del Centro Elis), Massimiliano Monti (Il valore di un sacchetto di palline), Gianluca Lombardi d'Aquino (Il calcio freestyle nelle carceri: un anelito di libertà tra le sbarre), Giulia Pasquini (Dalla ginnastica artistica alla danza per i sordi, un'esperienza spirituale).

Origine, metodo e fine della Missione è la carità. La spiritualità e la visione di Missione Sport, la collaborazione, la creatività, la formazione sono raccontati da Paolo Di Benedetto (Camminare tra cielo e terra), Marco Castrovillari (Gli orizzonti delle arti marziali in oratorio) e da Mauro Raffaeli (Missione Sport: spiritualità e visione nell'attività sportiva per i malati mentali). Quest’ultimo è lo psichiatra il cui intervento sport-terapeutico con soggetti psicotici ha ispirato 15 anni fa il docufilm “Matti per il calcio”, di Wolfango De Biase e Francesco Trento, conosciuto e diffuso in vari paesi che poi ne hanno adottato il metodo di approccio terapeutico.

Il testo parla anche di “Sport e musica in Missione”, dal momento che questi due elementi costituiscono un connubio educativo difficilmente separabile, perlomeno nella mente e nel gradimento dei giovani. Linguaggi amati e comprensibili, intuitivi e creativi, esito dello spirito e quindi prodotto genuino e immortale come descrivono Fernand Ruscito (Partecipazione, collaborazione e creatività) e Alessandro Bigari (Quando lo sport incontra la musica, gli angeli cominciano a danzare).

Un patto educativo che ci mette in gioco di Agostino Spolti chiude il nucleo delle testimonianze concrete della presenza dello Spirito nello sport, con il racconto di come da sempre il Movimento dei Focolari si sia “messo in gioco” per sostenere i valori intrinseci dello sport, adoperandosi e “dando l’anima” anche attraverso di essi nella pastorale educativa della Chiesa.

Premessa di don Gualtiero Isacchi, della Diocesi di Albano, da giovane candidato alla Primavera della Roma che poi ha scelto il seminario, trovandosi in oratorio a giocare a calcio “più di un calciatore professionista”.

Effatà editrice, Cantalupa (To) 2022, pp.208

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