UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Bergamo Brescia 23: le capitali della cultura

Bergamo: “la città illuminata” dall’esperienza parrocchiale, dalla storia e dalle radici cristiane.
20 Febbraio 2023

La capitale italiana della cultura 2023 è un’edizione che si contraddistingue per due particolarità.

La prima novità è che si è scelta come capitale della cultura, al singolare, l’esperienza di due città nel loro insieme: Bergamo Brescia 23 è pertanto il titolo esatto della manifestazione. “La città illuminata” è il sottotitolo che esprime come la manifestazione voglia provare a mettere in campo una visione di futuro, non limitandosi a essere una rassegna di eventi.

La seconda caratteristica è che il riferimento alla cultura dei due territori non è generico, ma tenta di declinare i tratti tipici della cultura bergamasca e bresciana attraverso 4 progettualità. Queste sono: “La cultura come cura” – che raccoglie il fermento legato al sociale, al volontariato e all’attenzione alla persona, soprattutto nelle sue fragilità; “La città natura” – che sottolinea il tema ecologico e della transizione green; “La città dei tesori nascosti” – per esprimere come la ricchezza paesaggistica, artistica e monumentale delle due città si trovi spesso disseminata dentro diverse tradizioni e realtà locali; “La città che inventa” – è infine un tributo alla cultura d’impresa, all’imprenditoria e all’attenzione scolastica.

Dentro questa cornice si inseriscono anche le due diocesi di Bergamo e di Brescia, con un discorso di insieme, declinato poi con una certa autonomia a livello di proposte, consapevoli del fatto che la cultura di questi due territori è impensabile se non si considera l’esperienza dell’eredità parrocchiale, della storia e della matrice cristiana.

A proposito delle 4 progettualità messe in campo, “La cultura come cura” incrocia in modo evidente il sovrabbondante impegno profuso in attività di carità: nella diocesi di Bergamo, ogni mese si può visitare una struttura che opera nel campo caritativo. A gennaio è stato il turno del Patronato San Vincenzo che si occupa di assistenza ai poveri che vivono in strada, di accoglienza dei migranti, di formazione scolastica e di minori con situazioni delicate. Ad aprile, con il Vescovo, si celebrerà la via crucis in carcere. A maggio si potrà visitare la rete delle opere delle suore Poverelle, fondate da San Luigi Maria Palazzolo, di recente canonizzazione. A seguire ci sarà la possibilità di entrare anche nella mensa dei poveri dei frati cappuccini, negli istituti della Fondazione Angelo Custode che lavora con la disabilità e la malattia, nell’opera di dormitori e di case accoglienza della Caritas Diocesana.

“La città natura” riecheggia l’attenzione per il paradigma dell’ecologia integrale di papa Francesco. È nato un giardino “Laudato sii”, una mostra interattiva su questioni socio-ambientali che punta a far nascere altre esperienze simili, di formazione e di sensibilizzazione, anche in altri luoghi della diocesi.

Per “La città dei tesori nascosti” sono stati formati diversi giovani: permettono di visitare chiese e di accompagnare itinerari alla scoperta delle piccole perle disseminate per il territorio: dalle pale d’altare di Lorenzo Lotto fino agli angoli nascosti di Città Alta. A ciò si aggiungono mensilmente le proposte di Migrantour, esperienze di visita a piedi di alcuni luoghi della città, a partire dall’interesse legato al dialogo inter-religioso e all’intercultura. Infine, “La città che inventa” organizza eventi per le scuole, raccogliendo i loro progetti di cooperazione internazionale e di solidarietà: il 25 marzo convoca i maturandi della diocesi per uno scambio sui grandi temi sociali del domani.

Vi aspettiamo!

Don Mattia Magoni, Direttore ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Bergamo