UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Un moto pellegrinaggio all’Angelus di Papa Francesco

Don Cappelli: “Chi si mette ‘in moto’ ha una forte voglia di ricerca di libertà, e la Verità rende liberi”
20 Luglio 2023

Quando si parte per un moto pellegrinaggio, la partenza è all’alba. Prima si celebra la S.Messa, per ricordare non solo cosa si fa ma per chi lo si fa. Anzi, ad essere sinceri, il viaggio comincia sempre prima. È il momento migliore: nei giorni precedenti, infatti, si sono controllate le moto perché la prudenza è il primo step. Il percorso è stato organizzato fin nei più piccoli particolari con soste, capofila e chiudifila, senza dimenticare la velocità da mantenere. C’è un intero mondo da considerare. E se la meta è ambita come quest’anno (Roma, piazza San Pietro, durante l’Angelus di Papa Francesco della domenica 25 giugno) allora tutto deve essere più che perfetto.

La mattina di sabato 24 giugno i 60 motociclisti richiamati per l’evento del moto pellegrinaggio in piazza San Pietro a Roma sono arrivati a piccoli gruppi presso la chiesa di Santa Maria Cleofa in Budrio di Longiano. Il rombo delle moto di grossa cilindrata ha svegliato il paese alle 5.30 del mattino, orario della S.Messa speciale pre-partenza.

Era il giorno della natività di San Giovanni Battista titolare della cattedrale e patrono della città di Cesena. Festa grande. Giubbotti borchiati in pelle nera, bandana al collo e bandiere di riconoscimento gialle e bianche insieme al simbolo del motoclub ‘Duc in altum’ della parrocchia: due pistoni incrociato e la lettera greca ‘Rho’ al centro, a formare il monogramma di Cristo, o ‘Chrismon’. E poi stivali, guanti di pelle e jeans, perché alla guida si deve essere comodi e protetti. Nessun ‘Hell’s angel’ però (Angeli dell’inferno, la banda di bikers forse più tristemente famosa al mondo, perché dedita ad attività criminali), bensì, parecchi ‘angels’ (angeli) e basta, seppure dall’aspetto piuttosto originale.

Infatti, tutti nel motoclub, oltre al piacere per la guida della moto, non mancano di sensibilizzare e finanziare iniziative benefiche dedicate ai più svantaggiati. Anche durante l’alluvione che ha colpito duramente la terra di Romagna: pasti preparati per gli sfollati, i fondi del motoclub utilizzati per tamponare i bisogni più immediati, l’aiuto in massa verso le case alluvionate…

Tra i protagonisti del pellegrinaggio ovviamente anche il fondatore del gruppo, don Filippo Cappelli, parroco di tre parrocchie fra cui la stessa Budrio di Longiano e riferimento per l'UNTS per la pastorale della strada: «Nel 2013, quando ero ancora diacono -ci racconta don Filippo- mio padre mi regalò una Harley-Davidson. Questo fatto richiamò un folto gruppo di ‘Harleysti’, miei amici della zona della Romagna fra Cesena e Ravenna, per una benedizione. Da qui nacque l’idea di benedire le moto e i biker ogni anno. Iniziativa che ho voluto continuare anche qui nella parrocchia di Budrio dove sono adesso, nella zona del Rubicone, dal momento che ho trovato altre persone con la mia stessa passione. Fino alla fondazione di un motoclub di ispirazione cristiana e di vari moto pellegrinaggi (Oropa, Torino, Roma…). Lo scopo è quello di vivere cristianamente la strada, testimoniare l’appartenenza a Cristo la nostra missione ad extra e, ad intra, rendere più forte il viaggio spirituale alla sequela di Cristo. Chi si mette ‘in moto’ ha una forte voglia di ricerca di libertà, e la Verità rende liberi”.

Non si chiede nulla di particolare a chi vuole entrare nel nostro motoclub, continua il presule, se non quel minimo di fede che possa essere l’inizio della ricerca, da coltivare e lasciar maturare, e di volersi mettere, attraverso la moto, al servizio dell’evangelizzazione. Ogni pellegrinaggio prevede, infatti, oltre ad un luogo scelto per la sua valenza religiosa, dei momenti di preghiera e vari incontri pubblici con la gente del luogo, alla quale vogliamo portare la nostra testimonianza. Tutti sanno che le nostre attività cominciano con la Santa Messa e la benedizione, e la meta scelta è sempre spiritualmente significativa: siamo andati in pellegrinaggio a Roma, a Oropa, alla sacra di San Michele, a Camaldoli, a Vallombrosa, a Padova, a san Luca a Bologna e in altre località come Napoli dove ho amici preti motociclisti”.

Ma è il viaggio stesso ad essere spiritualmente significativo, come una sorta di esercizio spirituale: viaggiare in moto significa fare attenzione agli ostacoli, alla strada, significa restare in equilibrio, significa anche scomodità, tutte difficoltà da affrontare con lo stesso stile di chi si mette in cammino e alla sequela. Ogni gesto di un biker richiama l’incontro, l’aiuto reciproco, la fratellanza. La strada è vissuta da tutti, sia per diletto che per bisogno o necessità.

Quest’anno si è riusciti finalmente a proporre, tra le varie attività, un evento tangibilmente rilevante per il 23/24/25 giugno 2023, con l’organizzazione di un Moto pellegrinaggio a Roma e l’incontro con papa Francesco, durante l’Angelus, in piazza san Pietro, con la simbolica entrata sul terreno di una sola motocicletta e sua benedizione e saluto da parte del Santo Padre. In piazza erano presenti anche gli aderenti del motoclub ‘Duc in altum’. L'iniziativa coinvolge la festa di San Giovanni Battista, patrono della città di Cesena, mentre la diocesi di Cesena - Sarsina riflette, per questo triennio pastorale 2023-2025, proprio sul significato e il valore del battesimo.

L’evento è stato reso possibile per l’interessamento dell’Ufficio Cei Unts e il direttore don Michele Gianola, insieme alla fattiva collaborazione di don Tony Drazza. Simbolicamente, questo viaggio di preghiera (o questa preghiera in viaggio) ha inteso essere un nuovo inizio per essere missionari a chi vive la strada. Per necessità, per piacere, per dovere, poco importa: l’importante è essere lì e condividere Cristo.