UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Silvio Campoli, La Strada Antica – A Santiago per il cammino Aragonese e il Francese

Un diario che racconta la strada dell’anima
11 Settembre 2023

Da coloro che hanno percorso il Cammino di Santiago a piedi si è soliti sentir ripetere che “non puoi capire cos’è se non lo fai almeno una volta nella vita”. Probabilmente è così, ma è anche vero che ci sono alcuni sussidi che arrivano in aiuto di quanti ancora non si sono cimentati in questo viaggio di fede e conoscenza, sudore e gioia.

Come i libri di Silvio Campoli, 67 anni, di Alatri, sindacalista in pensione impegnato da decenni nella tutela e lo sviluppo del territorio, esperto di montagna, esponente del Cai, dirigente associazione via Benedicti che ha l’obiettivo del riconoscimento dei luoghi e dei Cammini legati alla storia benedettina a Itinerario Culturale Eu e a lui si devono decine di iniziative culturali e educative su questi temi.

Campoli il Cammino lo ha fatto per ben 7 volte e di libri per raccontare questa esperienza ne ha scritti due.

Il secondo si intitola “La strada antica – Il Cammino di Santiago per il cammino Aragonese e il Francese”, pubblicato per i tipi di Gwmax edizioni.

In maniera certosina, attraverso le 160 pagine del libro che comunque scorrono via proprio come un racconto a voce alta in una sera d’inverno davanti ad un camino, Silvio Campoli ripercorre il suo ultimo viaggio, dalla tappa più breve, si fa per dire, di 23 km, alle due conclusive di 40 km ciascuna per arrivare per l’appunto a Santiago de Compostela. Un diario per molti versi intimo, ma anche “comunitario”, perché fatto di incontri, amicizie, accoglienza, disponibilità nelle persone incontrate.

“Il pellegrino Campoli accompagna dunque il lettore, ma anche e soprattutto quanti hanno in animo di farsi pellegrini lungo queste strade di Francia e Spagna, «perché la strada è maestra – scrive don Luca Albizzi nella prefazione – perché insegna all’uomo verità che mai avrebbe appreso sui libri o restandosene tra le mura domestiche.”.

Tutti segni che Silvio Campoli “scolpisce” nelle pagine di questo libro, con un forte simbolismo evocativo del pellegrinaggio di fede, di una gioia che si fa contagiosa: che poi è quella di sentire il percorso prima nell’anima e poi nei piedi, spesso stanchi e doloranti dopo decine di chilometri al giorno.

Ho compiuto più volte il ‘camino’ verso Santiago di Compostela – ha affermato l’autore – Ne ho scritto in passato e torno a scriverne oggi, in questo libro, a cui mi sono dedicato nelle lunghe pause della pandemia. Un diario che racconta nel dettaglio le settimane di pellegrinaggio. Un testo pieno di informazioni e di profonde riflessioni. Parlo dei piedi doloranti, dello spirito sempre più leggero e delle tante persone incontrate, ritrovate e perse durante il tragitto”.

Il libro, scritto nel periodo della pandemia, racconta un’esperienza che Silvio ha vissuto a fondo, lentamente, che ha assaporato passo dopo passo, con fatica, con sudore e nella quale ha ritrovato un contatto profondo con la natura.

“Silvio ha scoperto una “strada antica”, la strada di Compostela, e quella strada lo ha affascinato e catturato, come aveva catturato me qualche anno prima - continua don Luca - Perché la strada è certamente un momento diverso dal solito vivere, perché si evitano tutte quelle comodità sempre a portata di mano, e perché si instaura uno stile che non dura solo per quei giorni: ma, se questo avviene con attenzione e sincerità, qualcosa resta, trasforma il nostro mondo interiore e ci cambia, perché la strada è maestra; sì, maestra perché insegna all’uomo verità che mai avrebbe appreso sui libri o restandosene tra le quattro mura domestiche. La strada poi è povera, ci obbliga a lasciare; la strada è anche severa perché ci stanca e ci fa capire quanto siamo deboli.

In questo senso, la strada è segno e simbolo, è occasione, è momento intenso di vita, è la realtà che racchiude da una parte gli ideali umani della persona vista nella sua pienezza, e dall’altra già un inizio di novità di vita, una risposta ai più segreti sogni dell’uomo, che vuole per sé, per gli altri e per il mondo una storia tutta diversa, fatta di amore e di libertà, di bellezza e di gioia, di giustizia e di coraggio, di serenità e di pace. Per questo la strada è il segno di chi è vivo, di chi respira e sente respirare la terra sotto i piedi”.