UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La ricetta della felicità: in cammino sulla via Francigena

La Route 2023 dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI
11 Settembre 2023

Prendi venti giovani provenienti dalle diverse zone d’Italia. Organizzagli una settimana di cammino sulla via Francigena per un’ottantina di chilometri nel senese, da San Gimignano all’Abbazia di sant’Antimo. Condividi con loro ogni passo del percorso, compresa la fatica che si fa sentire quando il sole è sempre più rovente e la temperatura rasenta i 40 gradi, consigliando levatacce al mattino per evitare le ore più proibitive. Lungo il tragitto incontra esperienze di fraternità e di accoglienza: l’associazione toscana Ad limina Petri, l’attività diocesana di Migrantes di Siena, il Consorzio Archè di Monteriggioni e l’Associazione Le Bollicine che si prende cura di persone con disabilità. Pernotta in luoghi di ospitalità sobri ed essenziali, adatti allo stile del pellegrinaggio. Condisci il tutto con una full immersion di bellezza naturalistica, offerta da paesaggi da cartolina come solo il territorio senese sa regalare. Attraversa luoghi incantevoli di arte e storia. Respira l’aria di santità che ha reso bella la vita di santa Caterina da Siena, san Bernardino, il monachesimo benedettino dell’abbazia di sant’Antimo e numerosi «santi della porta accanto». Inserisciti nella storia di un lungo cammino europeo che congiunge Canterbury a Roma, frequentato da tantissime persone di tutti i ceti sociali, animati dalla sola fede in Cristo Gesù (re, principi, gente comune, umili pellegrini…). Miscela con cura i vari ingredienti e aggiungi momenti di preghiera e di condivisione: ecco servita la ricetta della fraternità.

La route 2023 organizzata dall’Ufficio nazionale della CEI per i problemi sociali e il lavoro si è svolta dal 21 al 26 agosto, giorni insieme torridi dal punto di vista climatico e benedetti dall’unzione della fraternità tra i giovani partecipanti. Alcuni di loro erano freschi dalle giornate della GMG di Lisbona e hanno avuto l’opportunità di sperimentare il valore di una Chiesa che cammina con loro e li sostiene. Le tappe sono state scandite da meditazioni su alcuni passaggi fondamentali dell’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco. Si è riflettuto sulla parabola biblica del Samaritano, ci si è fermati sull’importanza della carità, si è analizzato il tema della fraternità nella storia della dottrina sociale della Chiesa, si sono considerate povertà e disuguaglianze che affliggono il nostro tempo, si è approfondito il principio cardine della destinazione universale dei beni. Ogni argomento è stato accompagnato da una testimonianza locale che ci ha fatto toccare con mano che l’insegnamento sociale non è un messaggio astratto, ma è già realtà concreta in molte opere e attività. Vive grazie al cuore, all’energia, alle braccia e alle gambe di molte persone.

Il piccolo miracolo, che solo il cammino sa operare, è una fraternità non solo annunciata e proclamata, ma vissuta e condivisa. Passo dopo passo. Giorno dopo giorno. Il cammino si è fatto sempre più impegnativo: dai 10 chilometri della prima tappa si è arrivati ai 25 della penultima, con un crescendo di allenamento e di fatica. Le colline senesi hanno abituato i pellegrini a salite e discese talvolta di pendenza tosta, talaltra più dolce, ma sempre capaci di suscitare sorpresa. Alcuni passaggi rimangono incastonati nell’animo come foto Polaroid istantanee: basti pensare ai colli intorno a san Gimignano, all’ultima salita sotto le mura militari di Monteriggioni, all’attraversamento di piazza del Campo a Siena, ai colli della val d’Orcia con i caratteristici vigneti e uliveti, alla discesa verso sant’Antimo. Puro incanto. Storia e natura si sono fuse in una meraviglia tutta da gustare. Alcuni borghi sono tra i più belli d’Italia e alcuni paesaggi hanno meritato a ragione il riconoscimento di Patrimonio Unesco. I loro nomi non sono più solo sulla carta geografica, ma sono impressi negli sguardi dei pellegrini: san Gimignano, Colle val d’Elsa, Monteriggioni, Siena, Buonconvento, san Quirico d’Orcia, Castelnuovo dell’Abate. Ad aggiungere bellezza a bellezza la ricca umanità dei giovani che emergeva sempre più. Ciascuno vestiva i panni dell’angelo custode nei confronti degli altri o del buon samaritano disponibile a fermarsi, ad accogliere e a farsi prossimo. Per strada, sotto il sole, persino la condivisione dei fichi raccolti direttamente dall’albero addolcisce il cammino.

Come sempre accade, il pellegrinaggio trasforma interiormente e scava nel profondo. Ne beneficerà anche la fitta rete dei giovani del Progetto Policoro: molti di loro per tre anni cammineranno assieme nella formazione e nel servizio ecclesiale. La ricetta della fraternità ha prodotto un buon viatico. C’è da scommetterci.

di don Bruno Bignami, direttore Ufficio UNPSL

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