Sabato 3 agosto
LA VERITA’
Mt 14,1-12
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni, infatti, gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta. Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
Dire la verità. Anche quando costa. Beh in realtà costa sempre, perché le conseguenze ci fanno paura fin da quando siamo piccoli. Dire la verità è un gesto di coraggio e anche di umiltà: perché poi sappiamo di essere nelle mani di chi ci ascolta e può fare della nostra verità quello che vuole. Il nostro mondo continua, dopo Giovanni il Battista, a dire bugie per sentirsi giustificato a fare gesti ingiusti. Verità e giustizia dovrebbero sempre andare a braccetto come compagni inseparabili. Quando questo non succede qualcuno deve porre rimedio; per questo i discepoli di Giovanni vanno a riferire a Gesù quanto accaduto, perché rimedi al male subito. E Gesù, Via, Verità e Vita, rimedia sacrificando sé stesso per tutti i Giovanni Battista della storia, ma aggiungendo la speranza per una vita che non tema la verità, vissuta nella giustizia.
Don Franco Finocchio
Cappellano Squadra Italia
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