Martedì 6 agosto
STUPORE
Mt 17,1-8
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: "Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo".
All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: "Alzatevi e non temete". Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Ci sono esperienze uniche nella vita che in qualche modo ci “trasfigurano”, forse ci cambiano per sempre. Certo partecipare alle Olimpiadi può sicuramente essere una di queste. Per le gare, per gli atleti, per il clima, per la festa, per la gioia e anche un po’ per la sofferenza. Gli apostoli non potevano credere ai loro occhi e hanno commentato quello che vivevano come fossero dei bambini: “è bello per noi essere qui…”. Credo che questa sia la frase che ci accomuna tutti in questi giorni. Si vorrebbe che il tempo non passi più.
Sappiamo però, di aver bisogno di essere risvegliati alla realtà, come fa Gesù, che con il suo tocco ci rassicura dicendoci di non aver paura … di scendere dal monte, di continuare la nostra vita con maggior forza con maggior coraggio e anche con tutta la gratitudine per ciò che si è vissuto che ci regalerà la forza di cui abbiamo bisogno.
Don Franco Finocchio
Cappellano Squadra Italia
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