UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La chiesa di Santa Maria dell’Orazione e della Morte

Nel rione Regola, sorge su un antico cimitero dedicato alla sepoltura cristiana delle salme abbandonate
17 Aprile 2024

La chiesa di Santa Maria dell’Orazione e della Morte sorge nel rione Regola, un quartiere che comprende uno straordinario patrimonio monumentale composto da palazzi, come Palazzo Farnese e Palazzo Spada, e da chiese innumerevoli, in una delle zone più tipiche e suggestive di Roma. La chiesa è stata eretta nel XVI secolo dalla Compagnia dell’Orazione e della Morte ma è considerata, da molti, l’opera più bella e raffinata di Ferdinando Fuga, uno fra i massimi architetti del Settecento, che ha riedificato la chiesa tra il 1732 e il 1737.
La decorazione coeva, compiuta sotto la direzione e in gran parte sui progetti del Fuga, ne fa un esempio di coerenza stilistica decisamente raro.

I molteplici simboli macabri, come i teschi alati che fungono da mensole, ricordano la pia Confraternita che qui aveva sede e si occupava di seppellire i morti rinvenuti abbandonati in aperta campagna, come l'analoga confraternita dei Sacconi Rossi che si occupava, invece, di seppellire coloro che affogavano nel Tevere.
L’interno, molto suggestivo, è realizzato attraverso un insieme di forme curve e convesse che culminano nell’affascinante cupola ovale. La chiesa è decorata con intonaci grigi e lilla, illuminata da luci tenui che invitano alla preghiera riservata e intensa. La bellissima pala d’altare Seicentesca rappresenta Gesù in Croce è opera di Ciro Ferri.

Tra le opere di rilievo ricordiamo: Santa Giuliana realizzata da Pier Leone Ghezzi, famoso caricaturista, gli affreschi che rappresentano Sant'Antonio Abate, San Paolo di Tebe e San Simeone Stilita, realizzati da Giovanni Lanfranco e una copia di San Michele Arcangelo di Guido Reni.

La chiesa conserva un cimitero sotterraneo, tuttora di grande interesse, attivo fino all’Ottocento, distrutto in gran parte per edificare i muraglioni del Tevere,  che ospitava circa 8.000 corpi

Qui si celebravano sacre rappresentazioni con figure dapprima di tela dipinta poi di cera plasmata o di cartapesta. La scenografia era fissa come gli ornamenti che si amavano definire macabri, cioè composti con ossa umane trattate con abilità in modo da divenire elementi decorativi. All'interno dei sotterranei si può ammirare un lampadario realizzato attraverso un gioco di vertebre, astràgali e altre ossa.

In una nicchia troviamo uno scheletro sistemato in modo da costituire un memento mori tipico del gusto seicentesco.
«In questa chiesa la compagnia della Morte celebra solennemente nel novembre l'ottavario dei defunti, e nel cimitero posto inferiormente, prima del 1870, solevasi esporre al pubblico la rappresentazione con figure di cera al naturale esprimente fatti storici. Anche questo bell'uso che impressionava le nostre menti fanciullesche, che istruiva il popolo, con tante altre ottime istituzioni ed usanze che formano il carattere di Roma, è sparito dopo l'anno 1870». (M. Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma 1891, p. 425).

PROSSIMO APPUNTAMENTO: il 2 novembre tutte le Confraternite si riuniscono nella chiesa di Santa Maria dell’Orazione e della Morte in via Giulia.

CHIESA DELL’ORAZIONE E DELLA MORTE
Dove: Via Giulia, 262, 00186 Roma
Contatti: 06 68 80 68 62
Orari apertura: dal lunedì al sabato chiusa. Aperta la domenica dalle ore 10.00 alle ore 11.00.

Sara Alessandrini, Catholic Travel Blogger - Itinerari Religiosi – Per saperne di più: www.saralessandrini.it