UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Le proposte agostane del PCE di Amalfi

Chiese rupestri, folklore, torri vicereali: tutto un mese all’insegna della bellezza
17 Luglio 2024

“Cammini Divini in Divina Costiera” è la denominazione scelta ad hoc per il Parco Culturale Ecclesiale dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, ispirata sia all’appellativo che rende riconoscibile la Costiera amalfitana, sia alla possibilità di offrire processi interiori volti a rintracciare elementi del divino nella natura, nell’arte, nelle molteplici espressioni umane ed in tutto ciò che compone il patrimonio materiale ed immateriale in senso lato.

La creazione del nostro Parco è dovuta soprattutto al vivo interessamento dell’Arcivescovo Soricelli, e prevede eventi culturali, visite ed escursioni in luoghi scelti, formazione, degustazione di prodotti tipici, conoscenza di particolari attività della tradizione locale, associazioni e comunità, immersioni, una serie di esperienze atte a mettere in relazione persone provenienti da percorsi diversi, ciascuna di esse con il proprio bagaglio di interessi, di sensibilità, di domande di senso, e del desiderio di elevazione e di bellezza.

Quanto appena illustrato suggerisce l’idea di dinamicità che è sottesa alla natura stessa del Parco, espressa attraverso il duplice registro sia materiale e concreto, che interiore e spirituale, favorendo in tal modo la ricerca di Dio e della sua impronta creatrice nella bellezza ambientale del nostro incantevole territorio, il quale pur non essendo molto esteso, è ugualmente capace di variare repentinamente per paesaggi, per tradizioni, per espressioni culturali e forme religiose, varietà dettata dalla composizione mista di un territorio che coniuga l’ambito montano e marinario, quello rurale e rivierasco, sul quale insiste la nostra Arcidiocesi. Tale varietà ha anche suggerito di delineare le vie del mare che comprendono i territori da Vietri a Positano, distinte dalla fascia alta collinare e montuosa, anch’essa costellata di siti ricchi di storia e di spiritualità quali Ravello e Scala, Tramonti ed Agerola.

Particolarmente gradevoli si sono rivelati gli itinerari di mare, quello stesso mare che ha determinato la potenza marinara della Repubblica amalfitana  a partire dal lontano 839, quello stesso mare dal quale partivano gli umili pescatori in cerca di una quantità di pescato sufficiente ad assicurare un degno sostentamento a quelli di famiglia, non senza aver prima salutato fidenti la propria madonnina del mare, custodita nelle varie cappelline e chiesette rupestri incastonate in piccoli borghi, e talvolta confuse con le stesse case dell’abitato, che sorgevano, e sorgono tuttora,  molto spesso a ridosso della spiaggia. Si possono menzionare la chiesa della Madonna dell’Angelo a Vietri sul Mare, l’insediamento basiliano di Santa Maria de Olearia a Maiori, la cappella di S. Caterina al fiordo di Furore, la chiesetta dell’Annunziata sulla spiaggia della Praia a Praiano, la cappella della Madonna della Neve giù alla marina di Conca dei Marini ed infine la chiesa dedicata a S. Pietro nella frazione Laurito di Positano, accessibile a tutti.

Tale devozione alla Vergine raggiunge, in costiera, durante il mese di agosto, accenti particolari, fondendosi con i caratteri della tradizione e del folklore locali. Degne di nota sono: la processione della Madonna della Neve che, il 5 agosto, dalla marina di Conca dei Marini raggiunge via mare, con tanto di banda musicale al seguito, la vicina Amalfi, e riceve il saluto delle barche presenti in acqua; i festeggiamenti a ferragosto in onore della Vergine Assunta nei centri di Positano e di Maiori, dove, in quest’ultimo, la statua della Madonna percorre di corsa la ripida scalinata, a mimare la celeste assunzione, fino a presentarsi nuovamente in tutto il suo fulgore dal sagrato della chiesa Collegiata al popolo che l’attende ansioso.

Come proposta suggestiva si rivela l’itinerario delle Torri vicereali, oltre 27, edificate nel periodo aragonese e angioino per avvistare in anticipo le navi saracene, scongiurando in tal modo le incursioni nemiche. Oggi esse sono adibite a residenze private, ristoranti, altre ridotte a ruderi, altre ospitano mostre permanenti ed eventi che sostengono l’elevazione umana ed interiore.

Arch. Elisabetta De Rosa, Referente PCE Arcidiocesi di Amalfi