di Gionatan De Marco, direttore UNTS della CEI
E’ un sentiero suggestivo, lungo 39 chilometri, che unisce il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata con il primo santuario al mondo dedicato a San Giovanni Paolo II, nel piccolo borgo di San Pietro della Ienca, in Abruzzo: è il "Sentiero dei due Santi". Realizzato dall’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, per ricordare i due straordinari centenari dello scorso mese di maggio: quello della canonizzazione di San Gabriele dell’Addolorata (13 maggio 1920) e la nascita del papa polacco (18 maggio 1920). Papa Giovanni Paolo II, proprio il 30 giugno 1985 ha compiuto una storica visita al santuario di Isola del Gran Sasso.
Si percorre in circa 14 ore e attraversa un territorio ricco di risorse naturalistiche e testimonianze storiche e religiose, con panorami tra i più belli degli Appennini, un territorio di pregio, quale quello del Parco Nazionale del Gran Sasso, che da millenni esprime la cultura e la capacità concreta di tutela delle proprie matrici ambientali attraverso una Comunità che nel corso dei secoli ha scritto una parte importante della storia dell’Appennino e dell’Italia centrale.
Il cuore di questa storia, di questa cultura e di questo paesaggio è costituito dalla tradizione e dal sentimento religioso che impreziosisce l’animo della comunità locale con testimonianze spirituali di grande valore: da S. Gabriele dell’Addolorata a S Giovanni Paolo II, da Celestino V a San Bernardino, fino a San Franco e San Giacomo della Marca, nonché attraverso una costellazione di abbazie, santuari, chiese rupestri e di cole votive che gemmano i luoghi dell’anima del massiccio del Gran Sasso e della dorsale della Laga.
Il percorso inizia presso il Santuario di San Gabriele, dedicato il giovane novizio passionista scomparso nel 1862, a soli 24 anni, e proclamato patrono dei giovani cento anni fa da Benedetto XV, e arriva al santuario San Giovanni Paolo II nel piccolo borgo di San Pietro a Ienca, dopo aver attraversato alcuni paesi ai piedi del Gran Sasso.
Il sentiero sale fino a scavalcare la più alta vetta appenninica, si arriva così a una quota massima di 1.924 metri di altitudine, a vado Corno, un valico già frequentato in epoca preromana dal quale si gode di un panorama incomparabile sulla mole del Corno Grande e sui due opposti versanti del massiccio: quello teramano a settentrione, impervio e boscoso e quello aquilano, a sud, più brullo e dominato dalla vasta prateria dell'altipiano di Campo Imperatore.
Da qui poi si ridiscende verso centro storico di Assergi per poi salire fino al borgo di San Pietro della Ienca per raggiungere la chiesetta-santuario dedicata a San Giovanni Paolo II, nella cui quiete il Santo Pontefice si ritirava spesso in preghiera.