Lo sport rappresenta un potente veicolo formativo, capace di incidere sugli stili di vita e sui modi di pensare delle persone. Affinché la lezione dello sport sia realmente positiva, è però necessario che tale ruolo educativo sia riconosciuto e incoraggiato. Se ciò non avviene, la pratica sportiva continua a “insegnare qualcosa”, ma corre il serio rischio di favorire il diffondersi di valori negativi. Vincere diventa così l’unica cosa che conta e questo apre la strada a tutta una serie di comportamenti e pratiche palesemente antisportive, doping in primis.
Il ciclo di incontri dedicato a Sport, valori e inclusione sociale vorrebbe contribuire alla promozione di una rinnovata cultura sportiva. A tal fine si propone di mettere a servizio di associazioni, scuole e istituzioni sportive le competenze necessarie a fare della pratica sportiva una reale occasione di crescita umana e civile.
"Dialoghi su sport, valori e inclusione sociale" è una iniziativa che mira a riunire, virtualmente, specialisti di diversi settori disciplinari (pedagogia, filosofia, psicologia, ecc.) e il "popolo" dello sport (atleti, allenatori, genitori, ma anche semplici appassionati).
Il ciclo di dialoghi on line è si è protratto per ben cinque mesi proponendo una serie di incontri tematici legati da un comune filo conduttore: la riflessione sul valore etico e pedagogico della pratica sportiva – vissuta, organizzata e raccontata.
5. Quale etica per la comunicazione sportiva?
Nel quinto appuntamento del ciclo “Sport, valori e inclusione sociale”, Flavio Tranquillo – giornalista sportivo per Sky Sport Italia e voce del basket italiano – ci aiuta a cogliere il valore della comunicazione nello spazio dello sport. La sua è una splendida lezione sull’etica delle responsabilità.
6. Lo sport sa essere realmente inclusivo?
Nel sesto appuntamento del ciclo “Sport, valori e inclusione sociale”, Caterina Gozzoli – psicologa, Università Cattolica di Milano – ci aiuta a comprendere le potenzialità dello sport come strumento di inclusione.