di Alessandra Valente
Sul portale d’ingresso, a sesto acuto e strombato, si legge il motto degli Sforza:
A BON DROIT - DROIT SEMPER
Nel giusto diritto – Sempre nel diritto
Una località periferica, in aperta campagna, ospita la Chiesa Santa Maria in Bressanoro. L’edificio ha l’aspetto di una fortezza a pianta centrica, con un ampio vano centrale a pianta quadrata, coperto da una cupola ottagonale, modellata all’interno da profili e decorazioni in cotto, e con bracci liberi, cioè non inseriti nel quadrato planimetrico. A questo nucleo originario fu aggiunto, nel 1505, un profondo coro poligonale, in asse con l'ingresso principale. La scelta dell'ottagono centrale che si eleva su base quadrata caratterizzerà gran parte delle chiese di fondazione amadeita costituendone l'elemento qualificante al confronto con le chiese dell'Osservanza francescana. La posizione dell’edificio sacro è strategica: eretto sull’antica riva sinistra del Serio, nel centro dell’antica corte di Bressanoro, una località abitata e attiva già in epoca preromana e romana, che rivestiva grande importanza perché fungeva da snodo sulle rive del Lago Gerundo.
Vi sono dei documenti che ne attestano l’esistenza già nell’842 e la qualificano come chiesa dedicata al culto di San Lorenzo, la più importante del territorio.
Durante il periodo della dominazione longobarda perde progressivamente la sua funzione di centralità, soprattutto quando viene fondato nel 1188, poco distante da lì, il nuovo borgo, l’odierno Castelleone. La chiesa è comunque tenuta in vita da una comunità, forse francescana. Nell’agosto del 1460, giunge a Bressanoro il francescano spagnolo Amedeo Menez de Sylva, al quale si deve l’origine della nuova famiglia francescana degli Amadeiti. Qui Menez trasforma la chiesa e il convento, grazie all’aiuto della duchessa Bianca Maria Visconti. Il rifacimento della chiesa, iniziato verso la fine del 1465, è legato al voto che Bianca MariaVisconti fa per ottenere la grazia della guarigione della figlia Ippolita, guarigione poi avvenuta. A quel voto segue il pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Guadalupe, in Spagna, e la riedificazione della chiesa.
La chiesa viene arricchita con un portico a tre archi, con un coro poligonale e con il campanile a canna quadra. Questi elementi vanno a costituire il complesso, mentre il convento con l’oratorio del beato Amedeo e l’antico cimitero vengono demoliti intorno al 1810, in seguito alle disposizioni napoleoniche.
Maria in Bressanoro si presenta come prototipo dell’impianto a croce greca, un esempio architettonico unico tra le chiese francescane contemporanee. L’architetto-progettista è, forse, da ricercare nell’ambiente della corte sforzesca, dove si trova ad operare Antonio Averlino (o Averulino) detto il Filarète, un architetto e scultore fiorentino che a realizza il suo progetto più importante, l'Ospedale Maggiore (1456-65).
L’esterno dell’edificio, simile a una fortezza, si mostra nudo e severo, i volumi sono sottolineati, alle estremità da decorazioni fittili, opera di plasticatori cremonesi del Quattrocento. Dal nucleo centrale si innalza il massiccio tamburo ottagonale che contiene la cupola interna. A contrasto con l’esterno nudo e severo, l’interno è luminoso e ricco di colore. Sulle quattro pareti della cupola centrale, ventinove affreschi raccontano la vita del Redentore, con particolare attenzione al tema della Passione. L’attribuzione degli affreschi non è finora certa. Accanto ai più quotati Pietro da Cemmo o Donato Montorfano, hanno lavorato autori minori dell’ambito artistico lombardo. È evidente, infatti, la diversa qualità artistica di alcune figure rispetto ad altre a testimonianza di questo.
Alcune scene della vita della Beata Vergine Maria, opera di Giuseppe Pesenti, sono raffigurate nella cappella laterale destra, mentre nella cappella di sinistra, detta dello Spirito Santo, sono raffigurati i dodici Apostoli, opera di manieristi del tardo Seicento.
I castelleonesi sono molto legati a questo luogo sacro del cremonese, luogo frequentato soprattutto nei periodi primaverili ed estivi, per la sua posizione nella campagna lombarda; inoltre, per lo stesso motivo, molte coppie la scelgono per la celebrazione del matrimonio.
La chiesa è inserita nella proposta pastorale della parrocchia, pertanto ospita tutte le iniziative, le celebrazioni e le proposte di evangelizzazione.
ALCUNE NOTIZIE UTILI
Nome del Santuario: Santa Maria in Bressanoro
Indirizzo (Via/Piazza, Città, CAP): Località Le Valli, Castelleone, Cremona
Contatto telefonico: 0374/58118
E-mail: parrocc.castelleone@libero.it
Apertura e orari celebrazioni: 8 – 12; 14 – 18.
Messa festiva: ore 9