UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Se aveste fede come un calciatore

Un libro originale che affronta il tema educativo figurine dei calciatori che diventano dei veri e propri insegnamenti sulla “fede”
22 Settembre 2020

Forse di libri sul calcio ce n’erano molti. Anche sui singoli calciatori. “Se aveste fede come un calciatore” si presenta come album di figurine “originali” intrecciate con “lo sport più bello del mondo” - come l’ha definito Papa Francesco – e servono per parlare di squadra, Mister, tecniche, reti, tempi supplementari, allenamenti.

Il testo parla prima di tutto ai ragazzi e ai giovani che stanno crescendo, ma anche ai genitori, agli educatori e agli insegnanti perché ciascuno possa vivere la sua partita, con le stesse emozioni, paure, tensioni e fare il tifo per i giovani chiamati a scendere in campo, senza mai sostituirsi a loro, con la possibilità anche di perdere e di rielaborare la sconfitta.

E a parlare di educazione, proprio nella metafora del calcio sono i calciatori stessi, dai professionisti, calciatori dilettanti, ex calciatori, allenatori di serie A e B, persone che hanno fatto scelte precise e si distinguono per la loro “fede”, cioè il “credere” in ciò che fanno e portarlo avanti con coraggio, audacia e onestà.

Firma l’introduzione al testo Alessandro Bastoni, titolare dell’Inter, 21 anni, terzino sinistro, ex alunno del Liceo Vida di Cremona. Bastoni non ha bisogno di presentazione ed è lui che da la nota iniziale e lo spunto al libro quando, una sera durante il lockdown, parlando con il suo ex prof. di Lettere, autore del testo, gli fa capire cosa significa “credere” in ciò che si fa, crederci, fino alla fine, fino al 90° più recupero. Crederci sempre. Da qui il titolo che parafrasa una frase del Vangelo “Se aveste fede come un calciatore”. Se ogni giovane credesse a ciò che fa, la sua vita sarebbe differente e se gli adulti – come Mister Conte, Mister Gasperini, Mister Sacchini, Mister Venturato – credessero nei giovani che sono loro affidati la società, la Chiesa, la scuola sarebbero differenti.

“Credere” è, dunque, il paradigma per vivere, insieme, non da singole figurine, ma da album, tutto intero, che racconta e parla, incoraggia, stimola e invita a storie belle di vita. A “buone notizie” che ancora circolano grazie ai giovani e con gli adulti.

Per questo nel testo si trovano storie di calcio con i diversamente abili, capaci di trasformare quel campo in uno stadio di amicizia, senza avversari e con l’arbitro disoccupato, perché non vi sono infrazioni, storie di giovani che sono scesi in campo per lottare contro la malattia, l’osteosarcoma e la leucemia e hanno avuto bisogno di allenatori eccezionali e di compagni di squadra attenti e sono diventati, loro stessi, parabola di vita; e non manca un accenno al calcio femminile, per dire che la fede è un valore universale e la tenacia nell’affrontare la vita caratteristica di ciascuno.

La conclusione del libro è firmata da Francesco Lamanna, primavera Juventus, oggi al Novara, che prova a declinare il “crederci”, da parte di un giovane nella vita, nel calcio, nelle relazioni. Storie, intrecciate e impastate di calcio (dall’ex portiere Malgioglio, che si dedica alla disabilità con la moglie a Cristian Ansaldi, a Lukaku ed Esposito che diventano un segno educativo e pedagogico per i milioni di spettatori di quella partita: Romelu porge il pallone al giovanissimo esordiente in serie A e questo fa goal; Forni e Rizzi che mettono in campo la loro fede e il servizio ai poveri, Ferrari che si emoziona, ogni volta che sta tra i pali per difendere la porta). Forse non è solamente un libro, ma una luce che vuole illuminare, proprio attraverso l’originale idea di appiccicare le figurine mentre si legge, il momento ancora buio del post-pandemia.

E un invito ai giovani di fidarsi di chi li allena e li accompagna; agli adulti di essere sempre colmi di speranza nei giovani che sono il futuro e vedranno un mondo che gli adulti possono solamente sognare con loro. Tutto questo lo racconta il calcio. Sport avvincente, parabola della vita, che ancora sa infiammare i desideri e l’entusiasmo di ciascuno. E può insegnare molto. A tutti.