“In un semplice telaio con due ruote si può leggere la storia della donna meglio che in tanti trattati”.
Questo libro nasce proprio con l’intenzione di raccontare il rapporto tra donne e bicicletta nel nostro paese, tenendo a mente che non si tratta solo di una vicenda sportiva, perché i chilometri percorsi da tante ragazze sprint hanno consentito di fare molta strada anche nel cammino dell’emancipazione, che forse ancora oggi non si è completamente realizzato.
Una storia di emancipazione femminile letta attraverso le vicende di donne che, sfidando pregiudizi e luoghi comuni, hanno deciso di inforcare una bicicletta e lanciare la loro sfida personale.
Al ciclismo femminile non solo non sono stati dedicati molti libri, ma nemmeno molte ricerche o articoli di giornale. Inoltre, troppo spesso anche gli archivi personali e delle società (come pure quelli della Federciclismo) si sono persi nel tempo, tra traslochi, esigenze di spazio e rivoluzioni tecnologiche. Altre volte i documenti si sono rovinati o sono stati semplicemente buttati, segnale anche questo dello scarso interesse verso il ciclismo femminile.
Per tale ragione questo lavoro non ha la pretesa di essere completo, ma solo di contribuire alla ricostruzione della grande avventura del ciclismo femminile italiano, che si intreccia con la storia del nostro paese. La cultura sportiva di un paese, a mio parere, si misura non solo in medaglie, ma anche nella custodia della propria storia. Devo dire che lavorare a questo volume e stata un’esperienza umana bellissima, perché ho sempre avuto intorno a me campionesse del passato e del presente che mi hanno spinto, ogni giorno di più, a credere in questo progetto e a adoperarmi perché venisse alla luce.
Questo libro, dunque, non può che essere dedicato a loro, che sfidando difficolta, fatica e sacrifici, spesso senza gratificazioni e a volte subendo anche insulti, sono sfrecciate via dritte fino al traguardo. Se oggi molte giovani atlete possono contare su una squadra, uno sponsor, un allenatore, un preparatore atletico e un calendario di gare, lo devono a quelle coraggiose pioniere.
Il percorso e ancora lungo e sicuramente non facile, ma sono certa che, come le loro colleghe del secolo scorso, neanche loro si arrenderanno al motto “testa bassa e pedalare.”
dall’introduzione dell’autrice
Antonella Stelitano vive a Treviso, giornalista, da anni si occupa di sport e diritti umani. È autrice di numerosi saggi e volumi. Nel 2016 ha vinto il Premio Nazionale per la Storiografia Sportiva “A. Manacorda” con il volume I Papi e lo Sport. Oltre un secolo di incontri e interventi (Libreria Editrice Vaticana, 2015), e per tre volte è stata premiata al Concorso Letterario del Coni nella sezione saggistica.
Con Donne in bicicletta (Ediciclo editore) ha vinto il Bancarella Sport 2021, e nello stesso anno a questo libro sono stati assegnati anche altri tre premi nazionali.
È membro della Società Italiana di Storia dello Sport e dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana. E’ Consigliere Nazionale del Comitato Italiano Fair Play; Stella di Bronzo al merito sportivo del CONI e Cavaliere della Repubblica.