Non solo andavo in un posto iconico per chi è appassionato di Sport, non solo partecipavo ad un’avventura da condividere con rappresentanti di enti e organismi diversi, ma avrei trovato un gruppo speciale.
Allegro e creativo, competente senza darci peso, divertente come una classe di liceo, ma anche rigoroso e generoso. Tante teste diverse che quotidianamente seguono inclinazioni proprie e che ad un simposio ad Olimpia ci vanno con la volontà di partecipare, di ascoltare gli altri, le altre esperienze. Miracolosamente i percorsi convergono, le idee diverse si accordano.
Cosa ci tiene insieme? Lo spirito dello Sport, quello olimpico, quello di base, dell’oratorio, l’impegno collettivo, la condivisione positiva per trovare soluzioni a difficoltà reali. Le cose belle, ben fatte e fatte sorridendo hanno ancora un senso.
Tra le parole di Omero, le sontuose rovine di Olimpia, le lezioni di astronomia con lettura del cielo stellato, l’obiettivo dichiarato era ritrovare e riaffermare la responsabilità individuale per migliorare il nostro mondo.
C’è tanta parte di noi in ogni scelta, anche nelle relazioni, nelle parole usate durante i lavori del Simposio. La mia presentazione sulle strategie dell’agenda “Olympisme 365” scantonava dalla realtà e dall’efficacia di chi raccontava l’impegno serio quotidiano verso gli altri, attraverso il potere educativo ed inclusivo dello Sport. Il confronto è stato sempre ricco ed umile allo stesso tempo e ha prodotto nuove visioni. L’ispirazione.
Ringrazio tutti, per avermi ricordato la forza del bene, il coraggio dell’impegno verso chi ha bisogno, il potere dello Sport a 360 gradi, la ricchezza della conversazione e del pensiero. A tutti noi ora spetta la volontà di continuare a coltivare i semi di Olimpia per arrampicarci leggeri sul futuro.
Con gratitudine,
Rossana Ciuffetti, Direttrice Scuola dello Sport - Sport e Salute