UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Intervista a don Roberto Fucile, Incaricato Regione Sicilia

Alla scoperta del Parco Culturale Ecclesiale Terre dell’Etna e dell’Alcantara
10 Gennaio 2020

di Alessandra Valente

Un cammino esperienziale che diventa occasione di crescita personale e spirituale, di ogni singolo uomo e di ogni gruppo che intraprende un viaggio lento lungo le vie di bellezza e di creatività tipiche di una regione ricca di beni naturali, culturali e di patrimoni materiali e immateriali. Questa è la Sicilia. Questa è l’esperienza, in perfetta sintonia con l’ambiente, offerta dal Parco Culturale Ecclesiale Terre dell’Etna e dell’Alcantara.

  • La diocesi di Acireale ha avviato già da tempo l’esperienza del “Parco Culturale Ecclesiale Terre dell’Etna e dell’Alcantara”. Che cosa ha significato l’avvio di un parco per la realtà ecclesiale? E per il territorio?

Il Parco Culturale, nella nostra diocesi, è stato avviato già da 3 anni. Inizialmente abbiamo riscontrato delle difficoltà a farne comprendere il senso e l’opportunità soprattutto ai parroci e ai rettori delle chiese. Attualmente le difficoltà sono parzialmente superate: diverse comunità ecclesiali della nostra diocesi hanno compreso il valore fondamentale che rappresenta il progetto.

Ad oggi si registra l’interesse di molti parroci e fedeli laici che, stimolati dall’entusiasmo profuso dal nostro Ufficio Diocesano, hanno preso coscienza e imparato a conoscere e valorizzare il proprio patrimonio culturale, avviando vere e proprie ricerche e rendendosi utili sia per l’apertura di luoghi che generalmente restavano chiusi, che per l’impegno nella creazione di itinerari ben curati, indirizzando i visitatori a riscoprire, attraverso la bellezza, la storia che caratterizza ogni monumento. Siamo convinti che sia possibile dare speranza e fiducia a quanti oggi vivono nelle nostre comunità facendoli innamorare della bellezza dei nostri luoghi, facendo comprendere come la Sicilia sia storia autentica e bellezza irripetibile.

  • Che cosa significa avere la “Muntagna” al centro del parco? Quali esperienze può regalare all’ospite?

A “Muntagna” per il nostro Parco è un grande valore aggiunto in quanto riserva all’ospite innanzitutto la possibilità di vivere l’esperienza del turismo lento, vale a dire si offre ai nostri viaggiatori la possibilità di scoprire la bellezza della natura attraverso il cammino che diventa una vera e propria esperienza di fede. Inoltre regaliamo ai nostri ospiti un’emozione unica nel suo genere, ossia ripercorrere alcune colate laviche ancora ben visibili e attraverso queste vie far rivivere i momenti drammatici e di fede che le comunità cristiane hanno vissuto (es. l’itinerario Etna Sacra e le chiese lungo la colata di Mascali del 1928).

  • Avete messo in rete un sito per aiutare i turisti a vivere al meglio il territorio. Quali sono i punti di forza che avete individuato?

Abbiamo creato il sito www.parcoecclesialetna.it che ancora è in fase di sistemazione, ma i punti di forza che abbiamo individuato sono il territorio e gli itinerari tematici. Il territorio perché ogni comune e ogni parrocchia della diocesi, sentendosi protagonisti, possano interagire, attraverso uno spazio utile, per poter inserire le proprie informazioni e comunicare gli eventi turistico-religiosi e culturali. Gli itinerari tematici sono necessari in quanto rivelano l’unicità e l’unitarietà di un territorio come il nostro; proprio a tal riguardo, infatti, attraverso il contributo della nostra Associazione Cento Campanili, proponiamo degli itinerari che accomunano i beni di una singola città (es. Vasta e la teatralità barocca) o addirittura dei beni dell’intero territorio diocesano (es. La Via Regia diocesana).

  • La Sicilia è terra di bellezza e di contaminazioni culturali. Ci sono altre diocesi disposte a seguire il vostro esempio? Ci racconti del laboratorio a cui state dando vita.

La Sicilia è terra di bellezza e soprattutto di creatività. Sono diverse le diocesi siciliane che da anni, in modo innovativo, hanno realizzato modelli di fruizione del patrimonio ecclesiastico. Ultimamente, anche grazie all’input che proviene dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale del Turismo, del Tempo libero e dello Sport e dal nostro Parco Culturale Terre dell’Etna e dell’Alcantara, abbiamo creato un vero e proprio laboratorio di confronto e soprattutto di scambio di idee, con l’obiettivo di creare in futuro una rete di parchi che possa coinvolgere un territorio più vasto, ricomprendendo l’intera regione. Il dialogo non deve essere solamente tra le varie diocesi, difatti quest’anno siamo riusciti a coinvolgere gli Assessorati regionali del Turismo e dei Beni Culturali realizzando un corso di aggiornamento teologico-pastorale rivolto a tutte le guide turistiche, al fine di far crescere una fruttuosa collaborazione tra l’idea del nostro progetto e le guide in quanto soggetti specializzati nella fruizione del nostro patrimonio ecclesiastico.

Luoghi e Cammini di Fede, N.29/2020