UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Ora viene il Bello: Hope and walk

Esci e cammina, ferma lo sguardo, osserva ciò che incontri
15 Luglio 2022

Ogni partenza segna l’inizio di un’avventura: in latino ad-ventura, cioè la disponibilità ad accogliere le cose, i fatti e le persone che verranno; anche per l’uomo preistorico il viaggio si configurava spesso come distacco dalla quotidianità, alla ricerca di un incontro con il mistero. Il cammino offre occasioni di crescita spirituale, attraverso il contatto con la realtà, con i propri limiti, con la possibilità di vivere nuove relazioni. Il raggiungimento di una mèta è spesso ciò che motiva e mette in movimento, ma non è necessariamente l’aspetto più importante.

Occorre imparare a fermare lo sguardo, osservando ciò che si incontra: non giudicare nulla, non voler cambiare nulla, accogliere tutto così come si manifesta. Serve la capacità di stupirsi, fermandosi a contemplare la bellezza del Creato, liberati dall’obbligo dei risultati. L’esercizio contemplativo ci induce a rimanere nel presente, accende i nostri sensi, ci rende curiosi e disponibili all’incontro, ci aiuta a farci cogliere l’inatteso: ciò che prima di partire ci spaventava di più, cioè affrontare l’ignoto, può diventare il bello del cammino.

Ogni luogo in cui si transita ha una sua storia da raccontare ed è sicuramente da appoggiare un’iniziativa come “Ora viene il bello” che è capace di realizzare una rete concreta e di informazione sul bello che si realizza.

Il Cammino delle Dolomiti è stato ideato dalla Diocesi di Belluno – Feltre per favorire incontri significativi, tra fede, arte, natura. Una chiesa, un dipinto, un crocifisso, un capitello, possono essere stimoli per approfondire la storia di una comunità e conoscerne la religiosità. Casère e malghe, segherie e cìdoli, pascoli e tabià, ròccoli, mulini e seghe ad acqua, espressioni concrete della cultura della montagna, ci offrono uno sguardo su una modalità diversa e più sostenibile di rapporto uomo-ambiente.

Il “cammino” attraversa l’intera Diocesi con un percorso ad anello lungo più di 500 chilometri e l’attraversamento dei luoghi in cui è stata combattuta la Grande Guerra, ormai più di un secolo fa, ad alta quota, tra freddo e neve e con il sacrificio di migliaia di vite umane, ci stimola a pensare a quanto accade oggi in varie parti del mondo; altri luoghi, come il cimitero di Fortogna dedicato alle vittime del disastro del Vajont, ci ricordano tristemente l’esito di uno sconsiderato sfruttamento dell’ambiente da parte dell’uomo.

La lentezza del cammino è un’attitudine da apprendere e da apprezzare - soprattutto se nel frattempo si possono ammirare le splendide vette delle Dolomiti - e, anche se c’è chi, nella solitudine e nel raccoglimento individuale trova lo spazio più adeguato per meditare, ogni percorso è un’occasione per stringere nuove relazioni, anche incontrando le comunità locali; con questo spirito, dal 2008, la diocesi di Belluno - Feltre organizza ogni estate gli Esercizi Spirituali Comunitari Itineranti sul Cammino delle Dolomiti: ESCI!

Un invito per tutti. Buon cammino!

Stefano Perale, Direttore Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro - Diocesi Belluno-Feltre