I dati preoccupanti del caro-vacanze di quest’anno, vengono positivamente controbilanciati dal settore dei Conventi, Monasteri e Case per Ferie gestiti da religiosi o laici no-profit e aperti all’ospitalità per tutti. La stagione estiva si è presentata a sorpresa con tariffe anti-inflazione, al mare, in montagna, nella natura e nelle città d’arte.
Lo conferma un sondaggio dell’Associazione Ospitalità Religiosa Italiana, che in questi giorni ha interpellato sull’argomento circa 2000 gestori di questo particolare comparto.
Secondo i dati raccolti e confrontati con il 2022, l’aumento delle tariffe di pernottamento è stato mediamente del 4,4% rispetto al 13,6% registrato dalle altre strutture ricettive (fonte Codacons). Anche nella ristorazione aumenti contenuti al minimo: +3,4% rispetto al 6,7% del settore commerciale. Questi dati sono ancor più significativi se si considera che gli introiti dell’ospitalità vanno in parte a finanziare le attività benefiche caritatevoli, assistenziali e missionarie di ordini, congregazioni, associazioni e onlus.
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