di Alessandra Valente
Matera, capitale europea della cultura nell’anno 2019, la città dei Sassi, offre al visitatore una varietà di luoghi e panorami, tra i saliscendi delle stradine e delle gradinate che si arrampicano sull'altopiano delle Murge ad est e la fossa Bradanica ad ovest.
Uno degli spettacoli visivi di questa città è il Santuario di Santa Maria della Palomba, costruito a strapiombo sulla Gravina di Matera. Una chiesa rupestre che nel nome racchiude un significato profondo che rimanda allo Spirito Santo, simbolicamente rappresentato sul portale, dove è stata scolpita una colomba.
E dobbiamo viaggiare nel tempo fino a raggiungere l’epoca medievale, quando la costruzione era adibita probabilmente, ad oratorio per uno dei tanti casali che erano sparsi sul territorio murgiano. Un luogo conosciuto ai tempi a causa della presenza di un affresco che rappresentava la Madonna dell’Odigitria, ossia di Colei che indica il Cristo o la via.
Spostiamoci ancora nel tempo ed arriviamo al XVI secolo, a quando venne edificata, ad opera dell’arcivescovo Sigismondo Saraceno, la struttura religiosa che inglobò il vecchio oratorio.
Uno stile austero del periodo romanico rinascimentale caratterizza la facciata della chiesa, impreziosita al centro da un rosone di fattura pregevole e al lato destro da un campanile a vela. Tra il portale e il rosone, Giulio Persio, scultore figlio di Ascanio Persio di Montescaglioso, diede vita all’effigie della Sacra Famiglia. Spostando lo sguardo poco più in alto del rosone, invece, vi è rappresentato San Michele Arcangelo che sconfigge il demonio.
Il santuario è a pianta rettangolare e presenta delle nicchie con all’interno statue di Sante e di Santi venerati dalla comunità materana. La volta della chiesa è a botte e le pareti laterali presentano affreschi di fattura seicentesca. La vecchia chiesa è tutt’ora visitabile: vi si accede dal presbiterio, ha navata unica ed è corredata da altri ambienti ricavati tra il seicento e settecento.
Degna di nota è la statua della Madonna col Bambino probabilmente ad opera degli allievi della scuola di Stefano Pugliese, artista di spicco del primo rinascimento meridionale, conosciuto come Stefano da Putignano, città dove egli nacque nel 1470.
Il Santuario è luogo di culto per i fedeli che vi accorrono in particolare per la ricorrenza della Natività di Maria, che si celebra l’8 settembre. Dietro all’area presbiterale, si trova una bellissima icona mariana, affrescata sulla pietra, risalente al XIII-XIV secolo. L’effige della Vergine, dispensatrice di grazie, attirò nel corso degli anni un sempre più consistente numero di devoti e fu mediante le loro offerte che, nel 1580, si cominciò a costruire il nuovo tempio.
ALCUNE INFORMAZIONI UTILI
Indirizzo: Santa Maria della Palomba, Strada Statale 7 - Matera
Contatto telefonico: +39 0835 332362 (Parr. Cristo Re)
Apertura 08.30-19.00, ingresso libero. La chiesa non può essere visitata durante lo svolgimento delle celebrazioni liturgiche.
Orari celebrazioni: tutti i giorni alle ore 18,00