di Alessandra Valente
Santuario Nostra Signora della Costa: ci troviamo a Sanremo, in uno dei luoghi di culto mariano da sempre più cari ai sanremesi.
“Questo Santuario è l’anima di noi sanremesi; tutto per noi gravita attorno a questo Quadro. Al solo nominare “Madona” il nostro cuore si rallegra. Quando arrivo a Sanremo è la prima cosa che guardo; quando parto l’ultima che cerco. La devozione alla Madonna è per noi segno di predilezione divina”, dalle parole di Padre Candido predicatore, padre cappuccino sanremese.
Il Santuario è situato a circa 100 metri sul livello del mare, in un luogo panoramico che domina il quartiere sanremese della Pigna.
Secondo alcuni storici, la nascita del Santuario potrebbe risalire al 1361, quando il castello, di proprietà della famiglia Doria, fu ceduto alla Repubblica di Genova. Fu in quell’occasione che nacque la celebre "festività delle catene" durante la quale i sanremesi si recavano al Santuario trascinando catene per festeggiare la liberazione dai Doria. La sua fondazione sembra comunque risalire tra il XIV e il XV secolo nella località di Castrum Sancti Romuli.
In un documento risalente al 1474 il Santuario è citato come edificio in cui insiste una cappella già dedicata alla Madonna della Costa. Questo fa presupporre una devozione affermata verso la Vergine Maria.
L'attuale struttura del Santuario fu realizzata nel 1630. L’edificio ha una pianta a croce latina e una facciata in stile barocco. Sul portale d’ingresso è posizionata l'edicola ritraente l'Assunta. Ai lati, vi sono le raffigurazioni marmoree dei Santi Siro e Romolo.
La cupola, situata a 50 metri d’altezza, fu costruita tra il 1770 e il 1775.
Il Santuario nei secoli è sempre stato arricchito da opere, a partire dal viale e dal sagrato antistante fatto con un pregevole mosaico di ciottoli che formano disegni geometrici e floreali, mentre al centro si trova lo stemma di Genova con la scritta “AVE” e la data “1651”, il più esteso del Ponente Ligure.
Alcuni interventi di restauro hanno interessato il rivestimento in rame della cupola e delle cupolette tra il 1979 e il 1981.
All'interno sono presenti numerose statue in legno - alcune delle quali attribuite allo scultore Anton Maria Maragliano di Santa Margherita Ligure - raffiguranti Santi Anna e Gioacchino e San Giuseppe ai piedi del quadro della Madonna della Costa. Dello stesso autore è il crocifisso ligneo, posto nel 1723, sopra l'altare omonimo.
Nel transetto della Cappella laterale destra, si trova lo splendido altare dei Grimaldi, qui trasferito nel 1952 dopo che il bombardamento del 20 ottobre 1944 distrusse l’antico Monastero della Visitazione. Quest’altare era stato donato dal Sovrano di Monaco alla sorella Badessa nel 1708.
Nel presbiterio sono invece presenti le raffigurazioni lignee di Sant'Elisabetta, San Zaccaria, San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. La decorazione dell'abside e della volta, con stucchi e affreschi, fu eseguita nel 1727 per opera di Giacomo Antonio Boni.
Tra le opere pittoriche vi è la pala del pittore Bartolomeo Guidobono raffigurante la Visita di Maria ad Elisabetta nel transetto della cappella laterale destra; a sinistra dell'ingresso il dipinto Visione di San Giacinto di Domenico Fiasella, regalato nel 1846 dalla famiglia nobile genovese Carrega; a destra dell'ingresso la Decollazione del Battista di Giulio Cesare Procaccini e sopra l'altare maggiore la Madonna col Bambino attribuito al pittore Nicolò da Voltri.
Un cronista del Seicento ha scritto che gli occhi della Madonna della Costa «ispirano una dolcezza così tenera che non si può spiegare se non chiamandola di Paradiso». E ha riferito una leggenda secondo la quale «molti e moltissimi pittori, venuti anche da parti lontanissime per copiarla hanno affermato che i pennelli con cui è stata tratteggiata l'immagine prodigiosa sono stati impastati più di santità e devozione che di colori. Quindi, presi da un devoto spavento, la copiarono sempre da inginocchiati».
Tale era la fama della Madonna miracolosa anticamente, secondo lo stesso cronista la Chiesa era «ripiena di migliaia e migliaia di tavolette ex voto appese da non contarle facilmente in settimane intere», poi distrutte quando «alcuni semplici le diedero per crassa inavvertenza alle fiamme». Gli affreschi che decorano la volta del presbiterio sono di Giacomo Antonio Boni (1688-1766) e raffigurano l'Assunta.
Ancor oggi numerosi ex-voto di riconoscenza, per essersi salvati da tragici eventi o malattie, attestano l'immutata fede nella Madonna dei Sanremesi.
Intorno al 1500 si fa risalire la fondazione della Confraternita di Nostra Signora Assunta, detta della Costa, con il compito di nominare e provvedere al sostentamento del Cappellano (ora Rettore), di divulgare la devozione alla Madonna, di custodire, mantenere e abbellire l’Oratorio.
Degno di nota il servizio prestato dalle consorelle della confraternita, soprattutto durante i festeggiamenti nel giorno dell’Assunta (15 agosto) e nel giorno della funzione mariana dedicata ai malati (11 Febbraio).
ALCUNE NOTIZIE UTILI
Nome del Santuario: Santuario Diocesano di Nostra Signora della Costa
Indirizzo (Via/Piazza, Città, CAP): Piazzale Assunta, 15 Sanremo (IM) 18039
Contatto telefonico: 0184 503000
Apertura e orari celebrazioni: Dalle 9.30 alle 19 (orario continuato)
Celebrazioni feriali ore 17.30 S Rosario ore 18.00 S Messa
Tutti i Giovedì ore 17.00 Adorazione Eucaristica
Ogni 1° sabato del mese pellegrinaggio penitenziale, partenza dalla chiesa di San Costanzo ore 8.00 e arrivo in Santuario con la celebrazione della S. Messa
Celebrazioni Festive: S Rosario ore 10 e ore 17.30. S Messa ore 10.30 e 18.00