di Alessandra Valente
A Casilina, piccola frazione di Deruta, in provincia di Perugia, intorno alla metà del sec. XVII accade un episodio singolare che dà origine alla devozione verso la piccola Madonna del Bagno.
Un frate cappuccino percorre un sentiero battuto dagli zoccoli degli animali, a metà costa tra la collina e il fiume, costeggiando la vecchia arteria romana che oggi ha ceduto il posto alla strada statale E45, conosciuta anche come 3bis Tiberina.
A un tratto, il frate scorge tra i sassi e l’erba i resti di una tazza, una piccola tazza dal fondo basso con una foglia per manico. Sul fondo interno della tazza c’è una piccola immagine della Madonna col Bambino, un’ immagine insolita, non convenzionale. Il Bambino è in grembo alla Madre, non seduto ma quasi genuflesso sul ginocchio sinistro, in posizione scattante e quasi insofferente nel tenere quella postura. Sembra pronto ad accorrere in aiuto di qualcuno che invoca soccorso, qualcuno di cui solo lui può sentire la voce.
Il Bambino, nella sua mano destra, sorregge una sfera che simboleggia il mondo, dove vivono gli uomini che Egli è venuto a salvare. Egli indica con la mano sinistra la sfera, come a voler dare spiegazione della sua urgenza: il mondo ha bisogno d’aiuto, un aiuto che solo Egli può dare: il dono del perdono e con esso, quello della speranza.
Il frate raccoglie la tazza da terra per metterla al riparo, la depone delicatamente su una quercia e, dopo una preghiera, riprende il suo cammino lungo il sentiero. Sulla quercia, lì dove il frate l’ha deposta, la tazza ha una sistemazione precaria, infatti cade ancora e forse anche più volte, finché un giorno un “merciaro” di Casalina, di nome Cristofono, la fissa solidamente alla quercia. Più tardi, nel marzo del 1657, la moglie di Cristofono si ammala gravemente fino a ridursi in fin di vita.
Cristofono, giunto davanti alla quercia e all’immagine di Maria sul fondo della tazza che egli stesso aveva fissato all’albero, rivolge alla Madre di Dio una preghiera per la guarigione della propria moglie.
Alla sera, tornato a casa, trova la moglie perfettamente guarita e intenta ai lavori domestici.
La notizia del miracolo si diffonde presto e gli uomini e le donne dei paesi vicini incominciano subito il pellegrinaggio alla Quercia del Bagno.
È nata così una piccolissima cappella, costruita in pochissimo tempo per racchiudere la Quercia e la tazza con l’immagine di Maria. In poco tempo il culto alla Madonna della quercia trova l’approvazione ecclesiastica con il titolo di Madonna del Bagno. Il 28 ottobre dello stesso anno, a cappella non ancora terminata, una grande festa con la partecipazione di fedeli accorsi da tutta la zona intorno a Casilina, segna l’inizio ufficiale del culto. La piccola cappella risulta da subito insufficiente per accogliere i tanti pellegrini, così 1687 viene inaugurata una chiesa più grande, con la stessa pianta di quella dell’attuale Santuario.
Il Santuario custodisce al suo interno circa 800 formelle votive in ceramica che rivestono quasi interamente le pareti e conferiscono valore artistico all’edificio. Si tratta di ex voto ‘per grazia ricevuta’ che giungono quasi tutti da Deruta.
Esse rappresentano più di 1000 figure umane e animali e raccontano diverse scene di vita quotidiana nel corso dei tre secoli e mezzo che ci separano dai fatti narrati.
Le formelle in maiolica catturano lo sguardo di chi varca la soglia dell’ingresso principale. Quest’ultimo è rafforzato da un architrave in pietra arenaria contenente lo stemma dell’abbazia benedettina.
L’interno si sviluppa in tre navate; al centro c’è una piccola cupola dal diametro 4 m, e dall’altezza di 14 m, quindi tutta contenuta tra la volta e il tetto, una scoperta inattesa da parte del visitatore, il quale dall’esterno non può minimamente sospettarne l’esistenza.
L’altare centrale è in arte barocca e dietro di esso c’è un corridoio che un tempo era utilizzato per le continue passate dei fedeli davanti alla Sacra Quercia. I fedeli eseguivano una passata entrando e uscendo dalla chiesetta, passando davanti alla quercia che custodiva l’immagine della Madonna. Durante il passaggio essi recitavano preghiere: ogni passata valeva un’indulgenza.
Attualmente, di quell’albero miracoloso, non rimane che un tronco secco, segnato dai chiodi degli ex-voto e incastonato nell’altare maggiore. Questo accorgimento è stato attuato per preservare quel che resta della quercia dalla mano dei fedeli che, passando dinanzi all’albero, strappavano e portavano via con sé piccoli pezzi di rami e di corteccia.
Nel corridoio è conservata anche la formella in ceramica che ricorda l'episodio che ha dato origine alla devozione: la guarigione miracolosa della moglie di Cristofono. Nel 1980 la formella si spezzò tra le mani dei ladri che tentarono di rubarla assieme ad altre formelle ex voto, tanto che i ladri la abbandonarono sul posto. Una volta restaurata è tornata nella sua posizione originale a ricordare la singolare grazia che è all'origine del Santuario.
All’interno del Santuario ci sono altri due altari di grande eleganza, l’altare di destra e l’altare di sinistra, impreziositi dalla presenza di due tele: San Nicola da Bari che distribuisce il pane ai poveri e Sant'Antonio da Padova, La Gloria di San Benedetto, entrambe le tele portano il nome di Paolo Gismondi.
Degna di nota anche la suggestiva Cappella del Crocifisso, dove è presente un bellissimo crocifisso ligneo del XVI secolo. Sulla parete destra della cappella, risaltano quattordici piastrelle di ceramica che rappresentano le stazioni della Via Crucis e la Resurrezione.
Il santuario è il sito più visitato del comune di Deruta e delle zone limitrofe. I fedeli sono molto devoti e partecipano con zelo alle celebrazioni di tutti i giorni festivi, con particolare devozione nel periodo pasquale, in occasione della festa della natività della Madonna, l’8 settembre, e della festa dell’Immacolata, l’8 dicembre.
La Caritas diocesana di Perugia gestisce nei pressi del Santuario, una comunità di recupero che conta una ventina di ospiti, tutti guidati e assistiti da una coppia di sposi.
Il Santuario della Madonna del Bagno è la prima sosta di uno dei percorsi francescani organizzati dai frati di Assisi.
ALCUNE INFORMAZIONI UTILI
Indirizzo: Vocabolo Madonna del Bagno 06051 Casalina – Deruta Perugia
Contatto telefonico: 075 972 42 32 /075 973 455 / Cell. rettore: 347 22 14 700
E-mail: madonnadelbagno@virgilio.it
Apertura: orario invernale: 8,00 – 12,30 / 14,30 – 18,30
orario estivo (ora legale): 7,30 – 12,30 / 14,30 – 19,00
Orario celebrazioni:
Festivi: invernale ore 17,00, estivo (ora legale) ore 18,00
Feriale: giovedì invernale ore 17,00, giovedì estivo (ora legale) ore 18,00
Sito internet: www.madonnadelbagno.it