Il giorno 24 giugno si è tenuto il primo "Incontro mondiale degli educatori sportivi", organizzato da Scholas Ocurrentes. Sono state 3 ore di lavoro per pensare, sentire e riflettere sul ritorno allo sport dopo la pandemia. La data non è stata scelta a caso, poiché si trattava del settantesimo anniversario del ritorno della Coppa del Mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il 24 giugno 1950, in Brasile, fu inaugurata la Coppa del Mondo,
Ci sono stati più di 160 partecipanti provenienti da 20 paesi (Argentina, Spagna, Italia, Francia, Repubblica Dominicana, Haiti, Colombia, Perù, Cile, Cina, Mozambico, Paraguay, Messico, Brasile, Venezuela, Honduras, Costa Rica, Panama, Stati Uniti).
L'ospite d'onore è stato il campione del mondo Gianluca Zambrotta. Ha giocato per la Nazionale italiana, la Juventus, il Milan e il Barcellona: "All'interno di una squadra, si dovrebbe dare molto spazio alla creatività dei bambini senza cercare di limitarla. La creatività rimane un punto fondamentale e, insieme alla passione, diventa il motore che ti spinge ad amare qualsiasi sport” ha affermato il Campione del mondo.
Due domande sono state l'asse del lavoro internazionale:
Alcune conclusioni del lavoro di gruppo:
Senso, gioco, arte, bellezza, gratuità, costituiscono i linguaggi educativi di Scholas. Questi linguaggi rappresentano anche un modo umano di relazionarsi con la realtà, forse, la forma più originale: coraggio di formare persone disponibili a mettersi al servizio della comunità attraverso il programma SportVal (sport con valori), ritornare alla pratica dello sport in collaborazione con la comunità educativa del territorio.
I direttori mondiali di Scholas, José María del Corral ed Enrique Palmeyro hanno condiviso le conclusioni e hanno invitato gli educatori ad unirsi all'Università del Senso un ciclo di 8 incontri lanciata il 5 giugno da Papa Francesco.
Inoltre è stato promosso il concorso “pelota de trapo” (pallone di stracci), nato in Mozambico e benedetta da Papa Francesco. L’appello del Papa è di promuovere un’educazione che rimandi alle origini della vita, che ci apra all’ignoto e ci insegni lo stupore, un invito a bambini e giovani, provenienti da tutto il mondo, a narrare il racconto di un’origine. Nella sua prima edizione, il linguaggio scelto è la fotografia, con il sogno che altre modalità ed espressioni artistiche possano essere oggetto delle prossime edizioni del concorso.
Mario Del Verme - Coordinatore Scholas Sport