La Taekwondo Humanitarian Foundation Italia (THF Italia) è stata fondata il 28 maggio 2021 per iniziativa del Presidente della Federazione Italiana Taekwondo, Angelo Cito, con l'obiettivo di mettere il Taekwondo al servizio delle persone, in particolare dei bambini in difficoltà, promuovendo i valori di fratellanza e integrazione.
La THF Italia è il punto di riferimento europeo della Taekwondo Humanitarian Foundation, organizzazione umanitaria affiliata alla World Taekwondo, la federazione mondiale, che già da anni si impegna nel migliorare le condizioni delle popolazioni svantaggiate attraverso il Taekwondo. Un esempio significativo di tale impegno è rappresentato dal campo di Azraq in Giordania, dove migliaia di rifugiati hanno l'opportunità di praticare il Taekwondo con maestri qualificati.
L'idea di utilizzare lo sport come strumento di pace e unione emerse prima della creazione della THF Italia. In particolare, dopo l'incontro storico tra atleti delle squadre dimostrative della Corea del Sud e del Nord a Casa Italia, alla presenza del presidente del CONI, Giovanni Malagò, durante i Giochi Olimpici invernali di PyeongChang nel 2018, grazie agli sforzi diplomatici del Presidente Cito. Il 30 maggio dello stesso anno, le squadre dimostrative si sono esibite in Piazza San Pietro, di fronte a Papa Francesco, dando vita a un gesto di pace e fratellanza. Papa Francesco ringraziò per quell'abbraccio simbolico, considerandolo una "volontà di pace valida per tutta l'umanità".
Negli ultimi anni, le situazioni di difficoltà sono aumentate a causa dei conflitti in vari paesi, tra cui l'Ucraina. Appena scoppiato il conflitto, la fondazione italiana si è attivata per capire come poter aiutare gli atleti ucraini in difficoltà, consentendo loro di continuare a perseguire il sogno olimpico. Poco dopo l'inizio del conflitto, Mariia Labuzova, Renata Podolian, Danyil Babloniuk, Andrii Chumachenko, Oleksandr Chumachenko e Mykhailo Korsak sono arrivati al Centro di Preparazione Olimpica di Roma, dove si allenano tuttora insieme alla nazionale italiana di Taekwondo. Questo è un esempio di solidarietà e di aiuto reciproco che sono le basi della missione umanitaria per cui è stata fondata la THF Italia
Allo stesso modo, grazie all'impegno della THF Italia, Mahdia Sharifi e Hadi Tiranvalipour si allenano presso il centro tecnico federale. Mahdia è un'atleta afghana che è dovuta fuggire dal suo paese a causa delle rivolte, ed è riuscita a ottenere lo status di rifugiata, permettendole di entrare nel programma rifugiati del CIO (Comitato Olimpico Internazionale). Hadi è un atleta iraniano che ha affrontato una situazione simile, ottenendo anch'egli lo status di rifugiato che gli ha permesso di gareggiare, sotto la guida dello staff tecnico italiano, agli ultimi Campionati Mondiali di Taekwondo.
La federazione italiana assieme alla THF Italia, sul modello utilizzato dal CIO ai Giochi Olimpici, ha istituto il Team Rifugiati FITA permettendo alle atlete ed agli atleti sopracitati di partecipare ai campionati italiani a dimostrazione di come l’inclusione promossa dallo sport sia in grado di abbattere qualsiasi barriera.
“Il progetto THF Italia -afferma il Presidente Angelo Cito - nasce con l'idea di portare in Europa il lavoro umanitario che da anni svolge la Taekwondo Humanitarian Foundation della World Taekwondo. Credo fermamente che lo sport, data la sua natura, sia uno dei mezzi più importanti per svolgere un compito di pace e solidarietà in tutto il mondo. Da quando è stata fondata, abbiamo cercato di perseguire al meglio lo scopo umanitario della fondazione, aiutando atlete ed atleti ucraini portandoli ad allenarsi nel nostro centro tecnico federale, appena scoppiata la guerra, ma anche l'atleta afgana, Mahdia Sharifi, e quello iraniano, Hadi Tiranvalipour”
La THF Italia ha anche lanciato un progetto editoriale attraverso il libro intitolato "Combattere: Una storia di libertà e integrazione attraverso il Taekwondo". Questo libro racconta la storia di Moussa, un ragazzo proveniente dalla Guinea, e del suo viaggio che lo ha portato in Italia. Mostra come, una volta giunto in Italia, Moussa abbia trovato nel Taekwondo la speranza e la volontà di ricostruire la sua vita.
La Taekwondo Humanitarian Foundation Italia è un esempio tangibile di come lo sport, in particolare il Taekwondo, possa essere utilizzato come mezzo per promuovere l'integrazione sociale, la solidarietà e la pace. Grazie ai suoi sforzi e ai progetti intrapresi, la THF Italia ha dimostrato di fare la differenza nella vita di molte persone che si trovano in situazioni di difficoltà.
La fondazione guarda al futuro con determinazione e impegno, puntando a continuare ad utilizzare il Taekwondo e i suoi valori per promuovere una società più solidale e altruista e ha in programma nuovi progetti per intensificare la sua missione umanitaria, rafforzando i sentimenti di fratellanza e favorendo un processo di integrazione sempre più efficace. “Le intenzioni future, conclude il presidente, sono quelle di intraprendere azioni che aiutino anche le situazioni più difficili nel nostro paese. Vogliamo creare un binomio sempre più stretto tra lo sport e la solidarietà, perché credo fermamente che possiamo fare la differenza e contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle persone attraverso l'impegno nel taekwondo. Continueremo a promuovere valori di inclusione, supporto reciproco e rispetto, cercando di estendere la nostra opera umanitaria a chi ne ha più bisogno.”
Michele Marino, Comunicazione e Marketing Federazione Italiana Taekwondo